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Senza titolo, dalla serie La Habana, 1988. (Gilda Perez, Courtesy Lehigh university art galleries museum operation.)
Fidel Castro a Santa Clara, il 5 gennaio 1959. (Burt Glinn, Magnum photos/Collection of international center of photography)
Pescatori cubani dalla serie Cuba: going back, 1996. (Tony Mendoza, Courtesy Lehigh university art galleries museum operation.)
Dalla serie Sagrada Familia, 2000. (María Magdalena Campos-Pons, Courtesy Lehigh university art galleries museum operation.)
La sposa, 1991. (Mario Díaz)
Gli attori Barbara Stanwyck e Robert Taylor al bar Sloppy Joe, 1950 circa. (Autore sconosciuto, Collection of Vicki Gold Levi)
Torreon de Santa Cruz del Norte, Cuba, 1999. (Andrew Moore, Courtesy Yancey Richardson gallery)
Dalla serie Es sólo agua en la lágrima de un extraño, 1986. (Rogelio López Marin, Magnum photos/Collection of international center of photography)

Appuntamento a Cuba

Cuba si prepara a due giorni di celebrazioni: il 13 agosto compie 89 anni Fidel Castro, che ha governato il paese dal 1959 al 2008. E il giorno dopo riaprirà l’ambasciata statunitense all’Avana, alla presenza del segretario di stato John Kerry. Le relazioni diplomatiche tra i due paesi erano state interrotte nel 1961.

Proprio questa ripresa delle relazioni diplomatiche ha suggerito la realizzazione della mostra fotografica “¡Cuba, Cuba!”, spiega la curatrice Iliana Cepero. L’esposizione, organizzata dall’International center of photography di New York, è dedicata all’evoluzione della fotografia cubana negli ultimi 65 anni.

Il percorso espositivo offre la possibilità non solo di conoscere i cambiamenti avvenuti all’interno della società, ma anche quelli legati all’evoluzione dello stile fotografico.

A partire dalle scene di vita notturna all’Avana negli anni cinquanta, si passa alle foto storiche della rivoluzione – con i lavori di Alberto Korda e Raul Corrales – e ai reportage di autori statunitensi tra cui Elliott Erwitt e Burt Glinn.

“Immigrazione, razzismo, cultura queer e religione sono i quattro temi al centro della mostra. Alcuni autori invece di andare a fotografare per le strade hanno usato il proprio corpo come arma per denunciare un mondo complicato e senza speranza”, racconta ancora Cepero. E nel tempo si è vista anche una crescita nel numero delle fotografe, tra cui spicca Cirenaica Moreira che ha usato la sua formazione di attrice per mettersi davanti al suo stesso obiettivo, ispirandosi, tra le altre, alla fotografa statunitense Cindy Sherman.

La mostra, che durerà fino al 7 settembre 2015, comprende oltre cento immagini di più di venti fotografi.

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