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Fanney, 63 anni, è nata nella periferia di Ólafsfjörður e recentemente è tornata a vivere in città per stare vicino a suo padre. Ha cresciuto i suoi due figli da sola. Dopo aver vissuto per un periodo negli Stati Uniti, ha raccontato che in Islanda è molto più semplice lasciarsi alle spalle una relazione finita male. Fanney è divorziata e il suo secondo compagno è morto dieci anni fa. (Annie Ling)
Katrín, 36 anni, studia e lavora come maestra d’asilo. Ha due figli, di sette e quattro anni. Nonostante si alterni per tenere i bambini con il suo compagno, da cui è separata, ha dovuto lasciare gli studi per mancanza di tempo. (Annie Ling)
Katrín si prepara la cena dopo aver messo i suoi figli a letto. (Annie Ling)
Jónna ha avuto il suo primo figlio a 17 anni. Quando è rimasta incinta il suo ragazzo l’ha lasciata perché non voleva il bambino. Nella foto è ritratta con sua figlia, con cui vive insieme agli altri due figli. (Annie Ling)
Tre dei cinque figli di Jónna vivono ancora con lei. A 48 anni lavora come artista e insegna in una scuola ad Akureyri. (Annie Ling)
Hildur, 33 anni, vive e insegna spagnolo a Reykjavík e ha un figlio di un anno e mezzo. I suoi genitori sono sposati da trent’anni, ma molte delle sue amiche sono madri single come lei. (Annie Ling)
Jóna vive nel nord dell’Islanda con quattro dei suoi cinque figli. Con sua figlia maggiore, che vive a Reykjavík, ha un ottimo rapporto. (Annie Ling)
Jóna con il figlio di due anni. (Annie Ling)
Hilf, 27 anni, è madre di due bambini autistici. Sta studiando per prendere una laurea in psicologia mentre lavora come mediatrice culturale. (Annie Ling)
I servizi sociali offrono un sostegno per i bambini autistici. E una settimana al mese pagano qualcuno, anche della famiglia, per guardare il bambino. (Annie Ling)

Essere madre in Islanda

Negli ultimi anni l’Islanda ha registrato una solida crescita economica (secondo l’economista Paul Krugman il paese è una sorta di miracolo economico) ed è anche, per molti aspetti, uno dei paesi più socialmente avanzati al mondo: da sei anni è in testa alla classifica del World economic forum per la parità di genere.

Un segno di questo egualitarismo è l’atteggiamento islandese verso la maternità, sostenuta da ampi aiuti statali, come nove mesi di congedo retribuito (sia per le donne sia per gli uomini), e da scuole a prezzi accessibili. Forse anche per questo l’Islanda registra il più alto tasso di nascite fuori dal matrimonio al mondo: i due terzi dei bambini nascono da donne non sposate.

La fotografa canadese Annie Ling ha voluto documentare questa realtà, e finora ha fotografato sei donne: sono insegnanti, artisti e studentesse, tre vivono a Reykjavík e tre vivono nel nord del paese. Ha passato molto tempo nelle loro case osservando le loro vite e le loro relazioni con i figli.

Ling ha scoperto anche che questa indipendenza ha un altro lato della medaglia. Nel corso degli ultimi anni sono aumentate le denunce di abusi sessuali e anche se sono state approvate nuove leggi contro la violenza di genere, il sistema è stato molto lento a rispondere. Nonostante la sua cultura egualitaria, l’Islanda ha un divario salariale di genere tra i più alti d’Europa, con il risultato che molte donne capofamiglia hanno anche poche risorse.

I ritratti di Ling catturano alcune di queste tensioni. Essere madre single, in Islanda, può essere più facile che altrove. Ma non è tutto rose e fiori.

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