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Un lavoratore di canna da zucchero posa con il padre nella coltivazione di Chichigalpa, in Nicaragua, 6 gennaio 2013. (Ed Kashi, VII)
San Pietroburgo, novembre 2014. (Robin Hammond)
Un ribelle Séléka cerca di gettare una granata di fabbricazione cinese su una pattuglia, a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. (Ugo Lucio Borga, Echo photojournalism)
Uganda 2014. (Alberto Prina, FoodRightNow)
Dave Thirston al Dave Courtney’s sunday party. (Jocelyn Bain Hogg, VII)
Una donna pulisce il pesce del giorno dentro la sua cucina, nel villaggio Kant Ma Lar Chang, India. (Sanjit Das)
Mato Grosso do Sul, Brasile, marzo 2013. (Paulo Siqueira)
Un salvataggio di naufraghi siriani a bordo di un peschereccio nel mar Mediterraneo, nel corso dell’operazione Mare Nostrum, il 5 giugno 2014. (Massimo Sestini)
Migranti siriani in Turchia, il 14 giugno 2015. (Bülent Kiliç, Afp)
Una casa distrutta da un attacco aereo nel villaggio di Luhanskaya, in Ucraina. (Valery Melnikov)
Nella provincia di Misiones, in Argentina, cinque bambini su mille nati sono affetti da meningocele, una malformazione grave del sistema nervoso. (Pablo E. Piovano)
L’intimo dell’uniforme ha una sola taglia. (Elena Anosova)
La frontiera libico egiziana nel deserto del Sahara, 18 maggio 2014. (Giulio Piscitelli, Contrasto)

Il lato oscuro del cibo

Giunto alla sesta edizione, il festival della fotografia etica di Lodi ha l’obiettivo di esplorare la relazione tra etica, comunicazione e fotografia. Quest’anno la manifestazione è dedicata al cibo, alla sua produzione e al suo consumo.

Nella sezione “Il cibo che uccide” sono esposti Ed Kashi con il progetto Under cane: a worker’s epidemic sul lavoro e la vita dei raccoglitori di canna da zucchero dell’America Centrale; e la fotoreporter statunitense Lisa Krantz con A life apart: the toll of obesity, sul dramma di un uomo con una grave forma di obesità. E ancora Pablo Ernesto Piovano, con Agrotoxicos, incentrato sulla diffusione delle colture geneticamente modificate in Argentina e sugli effetti drammatici che colpiscono le fasce più vulnerabili della popolazione. E Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira sulla città di Dourados, nello stato brasiliano del Mato Grosso do Sul, in cui la popolazione indigena reclama la propria terra contro gli interessi degli allevatori brasiliani.

Nella parte riservata ai vincitori dell’ultima edizio­ne del premio World. Report award/Documenting humanity c’è Tra terra e nuvole – cronache dalla Grecia di Francesco Anselmi, dedicato alla drammatica condizione socioeconomica e all’emergenza umanitaria dei migranti e dei rifugiati che il giovane fotoreporter italiano segue dal 2012; il reportage Black days of Ukraine di Valery Melnikov sulla città di Luhansk; e Where love is illegal di Robin Hammond, che ha ritratto sessantacinque persone, di quindici diverse nazionalità, appartenenti alla comunità lgbt.

Oltre alle mostre il programma prevede anche incontri, workshop e presentazioni di libri. Il festival si svolge in diversi luoghi della città, il 17 e il 18 ottobre, e il 23 e il 24 ottobre 2015.

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