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Motel Bakersfield, California, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Route 89 tra Flagstaff e Page, Arizona, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Museo Route 66, El Reno, Oklahoma, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Fermata di autobus a Albuquerque, New Mexico, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Parcheggio davanti a bowling Flagstaff, Arizona, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Casa con gazebo Bakersfield, California, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Treno Amtrak, tra Arizona e California, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Albuquerque, New Mexico, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Albuquerque, New Mexico, luglio 2015. (Daria Addabbo)
Motel Gallup, New Mexico, luglio 2015. (Daria Addabbo)

Sulle tracce di Furore

Seguendo la route 66 dall’Oklahoma attraverso il Texas, il New Mexico, l’Arizona fino alla California, la fotografa Daria Addabbo ha ripercorso l’itinerario della famiglia Joad, protagonista del romanzo Furore di John Steinbeck.

Quella che negli anni trenta era la terra promessa degli okie (così erano chiamati con tono sprezzante i migranti che arrivavano dall’Oklahoma), oggi è il sogno americano di moltissimi messicani che vivono in una condizione di semischiavitù. Chiamano gli Stati Uniti la jaula de oro, la gabbia dorata, in cui, una volta entrati, rimangono intrappolati, senza poter tornare nel loro paese per questioni di documenti. E sono costretti a lavorare come schiavi nei campi.

Nel viaggio è rappresentata un’America fatta di solitudine e silenzi e in cui arriva una nuova umanità – i messicani – con una vita sospesa tra nostalgia e futuro.

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