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Le macerie di un edificio crollato nel terremoto, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Sopravvissuti al terremoto dell’Irpinia si avviano alle tendopoli, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Sopravvissuti al terremoto accampati in strada a Balvano, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Medici e infermieri soccorrono un ferito in un campo di emergenza, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Uno dei paesi distrutti dal terremoto dell’Irpinia, novembre 1980 (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Vigili del fuoco scavano tra le macerie di una chiesa distrutta nel terremoto a Balvano, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Due sopravvissuti in attesa dei soccorsi, novembre 1980. (Adriano Alecchi, Mondadori Portfolio)
Una donna trasporta la base di un letto tra le macerie di alcuni edifici distrutti dal terremoto, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Le bare di alcune delle vittime del terremoto a Lioni, novembre 1980. (Sergio del Grande, Mondadori Portfolio)
Una donna che ha perso alcuni familiari a causa del terremoto a Sant’Angelo dei Lombardi, novembre 1980. (Sergio Del Grande, Mondadori Portfolio)

Tra le macerie dell’Irpinia

Il 23 novembre 1980 una scossa di 6,9 gradi sulla scala Richter colpì la Campania e la Basilicata, causando la morte di 2.914 persone e lasciandone almeno 280mila senza casa. Le tre province maggiormente colpite furono quelle di Avellino, Salerno e Potenza. Dopo la scossa la macchina degli aiuti si mise in moto: secondo un dossier preparato dalla camera dei deputati del 2011, per il post terremoto l’Italia ha speso l’equivalente di trenta miliardi di euro, ma la ricostruzione non è ancora stata ultimata.

Le foto sono state scattate in alcuni paesi dell’Irpinia nel novembre del 1980, subito dopo il terremoto.

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