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Debra Filter a Los Angeles, il 29 novembre 2014. Filter è entrata nell’esercito nel 1978. Dopo l’addestramento, definito “in stile Full metal jacket”, e lei e altre soldate sono state violentate alla festa di diploma dell’accademia militare. A causa di questo episodio ha lasciato l’esercito. Ha vissuto per dieci anni in strada ed è un’attivista per gli aiuti ai veterani. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Alisha Dell a San Diego, il 21 luglio 2015. Ha trascorso cinque anni nella marina militare ma non se la sente ancora di parlare delle violenze che ha subìto. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Marguerite Brousseau-Sawyer a Coatesville, in Pennsylvania, il 24 marzo 2015. Veterana dell’aeronautica, è sopravvissuta a un brutale stupro del suo istruttore ma in seguito ha sofferto di depressione e tentato il suicidio. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Liz Luras a Leesburg, in Virginia, il 12 ottobre 2014. Luras è stata stuprata tre volte durante la sua carriera militare. Ha partecipato a Miss veteran America per avere l’opportunità di condividere la sua storia con le altre partecipanti. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Melissa Ramon, il 25 maggio a Pomona, California. Ramon vive con il figlio in un motel che lei chiama “la giungla”. Ha trascorso nove anni nell’aeronautica dove è stata violentata dal suo istruttore e dai commilitoni. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Darlene Matthews, a Costa Mesa, in California, il 1 dicembre 2014. Vive da due anni nella sua automobile, in attesa di un alloggio per veterani. Nel 1976 è entrata nell’esercito ed è stata mandata a Fort McLellan, in Alabama. Lì il gruppo era di sole donne e pensava che per questo fosse un posto più sicuro, ma c’erano comunque violenze sessuali e punizioni. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Darlene Matthews, a Costa Mesa, in California, il 30 novembre 2014. Vivendo in auto, tiene tutta la sua roba in un garage. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Wilma M. Herndon a Coatesville, in Pennsylvania, il 24 marzo 2015. Herndon vive in una residenza per le veterane senzatetto. Quando era nell’esercito, era sposata con un soldato che la picchiava e la violentava. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Melissa A. Ramon partecipa a una riunione di veterani a Pomona, in California, il 25 maggio 2015. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)
Glendy Golden a Los Angeles, il 5 maggio 2015. Si è arruolata per scappare alla violenza domestica ma anche nell’esercito ha subìto diverse aggressioni sessuali in soli diciotto mesi. Dopo avere lasciato la vita militare, ha vissuto in strada ma ora ha trovato rifugio in una residenza dell’Esercito della salvezza. (Mary F. Calvert, Alexia Foundation/Zuma Press/Mondadori Portfolio)

Veterane e vittime

Il 3 dicembre il segretario della difesa statunitense Ashton Carter ha annunciato che le donne potranno ricoprire tutti i ruoli nelle forze armate, di cui sono già il 14 per cento. Nel gennaio del 2015, su 71.400 militari statunitensi operativi nelle missioni internazionali, 9.200 erano donne.

Tuttavia le soldate sono sottorappresentate nei ranghi superiori e molte abbandonano le forze armate a causa della difficoltà nel fare carriera e degli alti livelli di molestie e violenza sessuale. Nel 2014 i casi di aggressioni sessuali denunciati sono stati 6.131 e sono in crescita dal 2012. Inoltre, le donne veterane sono la categoria che più di tutte aumenta le fila delle persone senza fissa dimora negli Stati Uniti: hanno quattro volte più probabilità di vivere per strada rispetto alle donne civili.

La fotografa Mary F. Calvert ha dedicato due reportage alle donne che hanno subìto un’aggressione sessuale all’interno dell’esercito. Molte di loro ora sono senza fissa dimora, spesso intrattengono rapporti non sicuri, vivono nelle loro auto o in motel per evitare i dormitori o la strada.

Tra le donne che hanno prestato servizio in Afghanistan e in Iraq, molte sono tornate negli Stati Uniti con problemi di salute, tra cui traumi legati ad aggressioni a sfondo sessuale e sindrome da stress post-traumatico.

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