Dalla guerra alla vita in Sud Sudan
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno in Sud Sudan muoiono 7.89o donne ogni centomila parti. Nei paesi sviluppati la media è di 16 donne su centomila parti, in Italia è di quattro. Per quanto riguarda invece la mortalità infantile, in Sud Sudan 93 bambini su mille muoiono prima di compiere cinque anni a causa di malattie che sarebbero facili da prevenire e curare, spesso legate alla malnutrizione. Nei paesi sviluppati la media scende a sei.
Il reportage From war to life, realizzato dal fotografo Alessandro Rota in collaborazione con l’ong Comitato collaborazione medica, racconta la storia di tre madri – Ayen Majok Ariik, Nyamagan Dhuor e Achouth – e racconta cosa significa partorire e affrontare la maternità nel paese.
Il Sud Sudan, indipendente dal Sudan dal 2011, è teatro di una nuova guerra civile dal 15 dicembre 2013: da allora, secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, almeno 2,2 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro case e 4,6 milioni stanno affrontando una grave carenza di risorse alimentari.
Nel maggio del 2015 129 bambini sono stati uccisi in Sud Sudan dalle forze armate filogovernative e l’Unione africana accusa sia il governo sia le forze ribelli di crimini gravissimi: uccisioni sommarie, torture, mutilazioni, stupri e perfino episodi di cannibalismo forzato. Secondo un rapporto di Medici senza frontiere, inoltre,i militari della missione di pace dell’Onu non hanno adeguatamente protetto i civili nello stato di Unity, nel nord del paese.
Queste foto sono state scattate ad Abuyung nell’ottobre del 2015.