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Al confine tra Grecia e Macedonia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Un siriano aiuta una donna ad attraversare un ruscello tra la città macedone di Tabanovce e Preševo, in Serbia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Volontari offrono del cibo ai migranti sulla strada per la Croazia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Profughi siriani si riposano in un campo organizzato dall’esercito austriaco a Spiefeld. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Migranti camminano verso il campo di Preševo, in Serbia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Profughi siriani pronti per lasciare il campo di Spielfeld, costruito dall’esercito austriaco per controllare il flusso di migranti. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Al confine tra Serbia e Croazia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Un posto di accoglienza temporanea vicino alla stazione di Belgrado, in Serbia. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Un gruppo di migranti viene fermato dalla polizia serba prima di entrare nel campo di Miratovac. (Rocco Rorandelli, TerraProject)
Una famiglia siriana nel campo di Spiefeld, in Austria. (Rocco Rorandelli, TerraProject)

Il cammino dei migranti visto dall’alto

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nei primi 14 giorni del 2016 sono arrivati in Europa, passando per il mare, 23.664 migranti, cioè circa 1.700 al giorno. Altri 59 sono morti. Nel 2015 gli arrivi erano stati più di un milione.

Rocco Rorandelli, uno dei fondatori del collettivo fotografico TerraProject, ha deciso di documentare il viaggio dei migranti usando un approccio decisamente impersonale: invece di mescolarsi tra loro, ha usato un drone per sorvolarli e fotografarli dall’alto. “Mi sono reso conto che c’era già un enorme archivio di immagini di siriani e di altri profughi scattate da migliaia di fotografi”, spiega Rorandelli. “Volevo seguire gli avvenimenti, ma allo stesso tempo ho voluto provare a dare una visione diversa”.

“Il mio è uno sguardo da lontano, una scelta che è un po’ il contrario del fotogiornalismo classico. È più simile a una mappatura”. L’idea alla base del suo progetto è che la migrazione è una scelta che l’essere umano condivide con molte specie.

Le foto sono state scattate dal 10 al 18 ottobre 2015.

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