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Alice Ogilvie, The divinity school. (Joanna Vestey)
Su Lockley, Oxford Union library. (Joanna Vestey)
John Morris, scuola di anatomia. (Joanna Vestey)
Robert Wyllie, The Milner hall, Rhodes House. (Joanna Vestey)
Norma Aubertin-Potter, biblioteca Di Codrington. (Joanna Vestey)
Sister Ann Verena, Ripon college. (Joanna Vestey)
Margaret Snowling, St Johns college. (Joanna Vestey)
Robert Bowerman, St Edwards school. (Joanna Vestey)
Andrew Davis, Oxford University tennis club. (Joanna Vestey)
Dr Paul, teatro Coones Sheldonian. (Joanna Vestey)

I custodi di Oxford

Lo storico Jan Morris scriveva: “Rinchiusa al centro dell’Inghilterra c’è la città di Oxford, vicino a un antico incrocio lungo il Tamigi. Le sue origini sono oscure, ma la sua fama è universale”.

La fotografa Joanna Vestey è andata a vivere a Oxford qualche anno fa, ed è rimasta intrigata dal rapporto tra i suoi abitanti e i numerosi edifici storici. Ne è nato il lavoro Custodians, in cui ha voluto raccontare la relazione tra i prestigiosi palazzi della città e le persone che ci lavorano: una celebrazione degli spazi e dei loro custodi. Secondo Russell Roberts, che ha scritto l’introduzione al libro di Vestey, le foto offrono un’immagine “turistica” di cosa voglia dire essere inglesi. Molti dei luoghi fotografati da Vestey sono infatti meta di pellegrinaggio quotidiano per migliaia di persone, anche se ce ne sono anche alcuni meno conosciuti.

Con luci perfettamente costruite e il suo obiettivo grandangolare, Vestey ha ritratto l’osservatorio Radcliff, la biblioteca di Codrington e il Trinity college, facendo posare all’interno di ogni spazio la persona che ci lavora.

“Mi interessava dimostrare che periodi storici diversi possono essere raccontati in un’unica immagine e che, attraverso le immagini, possiamo interrogarci sulla relazione che stringiamo con questi spazi”, spiega la fotografa.

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