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Irina, 17 anni, con il suo ragazzo Ivan di 19 anni a Bălți, il 2 gennaio 2014. I genitori di Irina sono andati a lavorare all’estero quando lei aveva 10 anni. (Myriam Meloni, Picturetank)
La sala da pranzo dell’orfanotrofio di Străşeni, In Moldova, il 3 gennaio 2014. (Myriam Meloni, Picturetank)
Villaggio di Tătăreşti quasi completamente abitato da bambini e anziani, il 2 gennaio 2014. (Myriam Meloni, Picturetank)
Georghe, 21 anni, con suo padre, Moldova, il 2 gennaio 2014. Quando aveva 18 anni ha deciso di raggiungere sua madre in Italia. (Myriam Meloni, Picturetank)
Moldova, il 2 gennaio 2014. (Myriam Meloni, Picturetank)
Un gruppo di ragazzi nell’orfanotrofio di Străşeni, il 3 gennaio 2014, costruito per accogliere gli orfani della seconda guerra mondiale. (Myriam Meloni, Picturetank)
La stanza di un orfanotrofio nella periferia di Chișinău, il 3 gennaio 2014. Per entrare nella Comunità europea la Moldova dovrebbe chiudere i sessanta orfanotrofi presenti sul territorio. (Myriam Meloni, Picturetank)
Alexandro, 10 anni, con sua nonna Nina, nella loro casa, il 3 gennaio 2014. Il padre di Alexandro vive e lavora in Francia e sua madre in Italia. (Myriam Meloni, Picturetank)
Una casa nel villaggio di Iepureni, il 7 gennaio 2013, costruita con i guadagni di una donna che è andata a lavorare in Italia. (Myriam Meloni, Picturetank)
Una Lada, la macchina simbolo del periodo sovietico, Moldova, il 3 gennaio 2014. (Myriam Meloni, Picturetank)

Gli orfani della Moldova

In Moldova, il paese più povero dell’Europa orientale, sono più di centomila i bambini e gli adolescenti che crescono senza i loro genitori, emigrati in occidente in cerca di un lavoro che permetta un futuro migliore alle loro famiglie.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, questo fenomeno riguarda un quarto della popolazione in età lavorativa della Moldova. Così, migliaia di bambini troppo giovani per vivere da soli sono cresciuti dai nonni, che a loro volta sono spesso troppo vecchi per questo impegno. Altre migliaia di bambini sono collocati in orfanotrofi fatiscenti, originariamente costruiti per ospitare gli orfani della seconda guerra mondiale.

Il denaro inviato a casa dagli emigrati, per un valore globale di circa 500 milioni di dollari all’anno, è la forza trainante dei consumi interni della Moldova, ma l’altro lato della medaglia sono le profonde spaccature nel tessuto sociale del paese.

Queste foto sono state scattate da Myriam Meloni tra il 2013 e il 2014.

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