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Un migrante protesta nel campo di Idomeni. (Bulent Kilic, Afp)
Gli scontri tra i migranti e la polizia macedone. (Bulent Kilic, Afp)
Una donna con del dentrificio sul viso, usato per proteggersi dai gas lacrimogeni. (Bulent Kilic, Afp)
Un migrante tra i lacrimogeni della polizia. (Bulent Kilic, Afp)
Un uomo richiama altri migranti per passare nella recinzione rotta e attraversare il confine. (Bulent Kilic, Afp)
Alcuni migranti lanciano sassi contro la polizia. (Bulent Kilic, Afp)
Una famiglia fugge dagli scontri. (Bulent Kilic, Afp)
Alcuni migranti tornano verso la parte greca del confine. (Bulent Kilic, Afp)

La protesta di Idomeni

È tornata la calma a Idomeni dopo una giornata di scontri, il 10 aprile, tra la polizia di Skopje e profughi che cercavano forzare la frontiera greco-macedone. Almeno 300 migranti sono stati portati in ospedale dopo che gli agenti macedoni hanno usato gas lacrimogeni e, secondo il governo greco e alcune ong, anche dei proiettili di gomma per respingere i profughi che volevano entrare in Macedonia.

La polizia nega di aver usato questo tipo di pallottole, ma secondo alcuni testimoni di Medici senza frontiere e un portavoce del governo greco presenti a Idomeni, alcune persone, tra cui tre bambini, sono state ferite alla testa.

La tensione a Idomeni, dove si trovano almeno undicimila migranti che vogliono arrivare nel nord dell’Europa, era salita dopo che si era diffusa la voce di una possibile riapertura della frontiera, chiusa alla fine di febbraio.

Le foto sono state scattate dal fotografo dell’Afp Bulent Kilic il 10 aprile.

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