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Ballo al Waldorf, New York, 1955. (William Klein)
Upper west side, New York, 1958. (Louis Stettner)
Indocina, 1951. (Werner Bischof)
Alfred Hitchcock, 1942. (Gjon Mili)
New York, 1948. (Morris Engel)
La sala d’attesa della stazione di New York, 1947. (Esther Bubley)
Senza titolo, 1888-98. (Jacob Riis)
La vedova di un operaio vicino a Manati, Puerto Rico, 1941. (Jack Delano)
La folla fa il saluto nazista durante un comizio del leader cecoslovacco Konrad Henlein, nel 1938. (Margaret Bourke-White)
David Hockney e William S. Burroughs, Colorado, 1989. (Allen Ginsberg)
Senza titolo, 1886 circa. (Anonimo)
Chenonceaux, Francia, 1967. (Joel Meyerowitz)
Tammany hall, New York, 1947. (Arthur Leipzig)

I tesori nascosti nell’archivio

Nel 2014, il curatore Colin Westerbeck ha avuto l’idea di frugare nell’archivio fotografico della galleria Howard Greenberg di New York per tirarne fuori tesori rimasti nascosti per anni.

Ne è nata la mostra A democracy of imagery, una selezione di immagini scattate da ottantaquattro fotografi tra il 1860 e il 2002. L’idea alla base della mostra è stata quella di affiancare immagini meno conosciute di grandi autori come Richard Avedon, Henri Cartier-Bresson, Walker Evans, Robert Mapplethorpe, Joel Meyerowitz, e Gordon Parks, a immagini anonime ma di grande valore storico.

Un esempio è l’immagine scelta come copertina del volume – in uscita alla fine del 2016 – che ritrae la statua della libertà in Francia, prima di essere smontata e spedita a New York. E ancora i ritratti di artisti famosi tra cui quello scattato da Allen Ginsberg nel 1989 a David Hockney e William S. Burroughs, o quello di Alfred Hitchcock del 1942 realizzato da Gjon Mili.

La mostra durerà fino al 30 aprile.

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