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Una vista su Yüksekova, nel sudest della Turchia, distrutta durante i combattimenti l’esercito turco e i militanti curdi, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Un edificio distrutto durante gli scontri tra l’esercito turco e i combattenti curdi a Yüksekova, vicino al confine tra l’Iraq e l’Iran, il 30 maggio 2016. (Ilyas Akengin, Afp)
Un uomo nel balcone della sua casa distrutta durate gli scontri tra l’esercito turco e i militanti curdi a Yüksekova, nella provincia di Hakkari, nel sudest della Turchia, il 30 maggio 2016. (Ilyas Akengin, Afp)
Una strada di Yüksekova, nel sudest della Turchia, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Abitanti di Yüksekova, nel sudest della Turchia, tra le macerie degli edifici distrutti durante i combattimenti tra l’esercito turco e i militanti curdi, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Edifici distrutti dai combattimenti tra l’esercito turco e i militanti curdi a Yüksekova, nella provincia di Hakkari, nel sudest della Turchia, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Una donna nel suo appartamento distrutto durante i combattimenti tra l’esercito turco e i militanti curdi a Yüksekova, nel sudest della Turchia, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Un abitante di Yüksekova, nel sudest della Turchia, torna nella sua casa distrutta negli scontri tra l’esercito turco e i militanti curdi, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Un uomo in un edificio distrutto durante i bombardamenti tra l’esercito turco e i militanti curdi, a Yüksekova, nel sudest della Turchia, il 30 maggio 2016. (Sertac Kayar, Reuters/Contrasto)
Le macerie di un edificio distrutto durante gli scontri tra ‘esercito turco e i militanti curdi, a Yüksekovamaggio 2016. (Ilyas Akengin, Afp)

Un popolo senza casa

La popolazione curda di Yüksekova, nel sudest della Turchia, ha cominciato a tornare nella città devastata dai bombardamenti e dai combattimenti tra l’esercito e ribelli del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), in seguito alla revoca parziale, il 30 maggio, del coprifuoco in vigore dal 13 marzo.

E al rientro nella città, situata nella provincia di Hakkari, al confine con l’Iraq e l’Iran, hanno trovato strade sventrate, edifici distrutti, auto carbonizzate.

Il governatore della regione ha annunciato in un comunicato il “successo” delle operazioni militari, assicurando che la popolazione ritroverà presto “pace e tranquillità”. Le scuole, chiuse dal 14 marzo, riapriranno presto, ha promesso. Il viceprimo ministro ha detto che 6.320 case e condomini sono stati danneggiati in cinque città sotto coprifuoco, tra cui Yüksekova, causando danni per più di un miliardo di lire turche, circa 300 milioni di dollari.

La scorsa estate, dopo più di due anni di un fragile cessate il fuoco, la ripresa dei combattimenti nel sudest della Turchia ha spento le speranze di risolvere un conflitto che dal 1984 ha causato più di quarantamila morti.

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