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Noyon ogni mattina si traveste da donna e va in strada per chiedere l’elemosina, Dhaka, Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)
Uno dei palazzi del quartiere di Mirpur dove vive la comunità transessuale a Dhaka, Bangladesh, 2015.  (Raffaele Petralla)
Fahim, 22 anni, spera di potersi operare per cambiare sesso. La foto è stata scattata a Dhaka, Bangladesh, nel 2015. (Raffaele Petralla)
Imrul e Shakil sono una coppia di omosessuali. Ogni notte s’incontrano di nascosto tra i vicoli del ghetto pachistano di Dhaka, Bangladesh, 2015.   (Raffaele Petralla)
Un gruppo di transessuali si prepara per esibirsi in uno spettacolo di danza, a Dhaka, Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)
Nadim, 24 anni, aspetta un cliente davanti alla sua casa a Dhaka, Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)
Gli accessori indossati dai componenti della comunità che si esibiscono in danze tradizionali a Dhaka, Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)
Noyon, 18 anni, è stata costretta ad abbandonare la sua famiglia. Da due anni vive in una comunità di transessuali a Dhaka, Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)
Sunny, Ovik, Fahim e Noyon convivono in una stanza. Di solito, chi esce la mattina per chiedere l’elemosina lascia riposare chi la lavorato durante la notte. La foto è stata scatta a Dhaka, Bangladesh, nel 2015. (Raffaele Petralla)
Il quartiere di Mirpur, uno dei quartieri più popolosi di Dhaka, in Bangladesh, 2015. (Raffaele Petralla)

Il terzo genere del Bangladesh 

Le persone transessuali - chiamate hijra nel subcontinente indiano - secondo il governo bangladese sono circa diecimila, ma per le associazioni per i diritti umani sono almeno mezzo milione. Dal 2013 sono riconosciute come un terzo genere e hanno accesso all’istruzione, alla sanità, e alla casa. Ma sono quotidianamente vittime di discriminazioni e abusi.

Questa situazione costringe hijra e omosessuali a vivere insieme, come in una comunità, e a rispettare gerarchie e regole interne a ciascun gruppo. Un “guru”, più anziano degli altri, accoglie nella comunità i nuovi arrivati, sia omosessuali sia chi vuole cambiare sesso, e che si guadagnano da vivere prostituendosi o chiedendo l’elemosina.

Anche in Bangladesh, seguendo la tradizione contenuta nel poema induista Ramayana, gli hijra sono chiamati a benedire i neonati attraverso un rituale fatto di canti e danze, che sono di buon auspicio per il futuro del piccolo.

Il progetto del fotografo Raffaele Petralla è stato realizzato tra l’aprile e il maggio 2015 a Dhaka, in Bangladesh.

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