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Una manifestazione a favore dell’uscita dalla Comunità economica europea (Cee), nel maggio del 1975, a Londra. (Rolls Press/Popperfoto/Getty Images)
Il politico nazionalista ed euroscettico Enoch Powell partecipa a un dibattito sul referendum, 1975. (Philippe Achache, Gamma/Contrasto)
La campagna contro la Cee di Barbara Castle, sottosegretario ai servizi sociali, il 29 maggio 1975. Castle (a sinistra nella foto) mostra prodotti alimentari comprati a Londra e a Bruxelles, per dimostrare che per il Regno Unito sarebbe più conveniente lasciare la Cee. (Philippe Achache, Gamma/Contrasto)
Una donna mostra lo slogan “Mercato comune? No!”, 1975. (Vince Blye, Camera Press/Contrasto)
I politici laburisti Tony Benn (a sinistra) e Roy Jenkins (a destra) discutono del referendum in un programma della Bbc condotto da David Dimbleby, il 2 giugno 1975. (Chris Djukanovic, Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images)
Margaret Thatcher, leader del Partito conservatore, partecipa a una manifestazione a favore della Cee, a Londra, il 4 giugno 1975. (P. Floyd, Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)
Una protesta contro la Cee durante l’intervento del primo ministro Harold Wilson a Londra, il 3 giugno 1975. (Rolls Press/Popperfoto/Getty Images)
Una conferenza stampa per spiegare le ragioni e le politiche di chi è a favore dell’uscita dalla Cee, nell’hotel Wardorf di Londra, il 31 maggio 1975. Da sinistra: Eric Deakins dell’ufficio del commercio, Bob Harrison del comitato per il referendum (Nrc) e il politico laburista Peter Shore. (J. Wilds, Keystone/Getty Images)
Il primo ministro Harold Wilson esce dal seggio di Great Smith street con la moglie Mary, a Londra, il 5 giugno 1975. (Keystone/Getty Images)
Il conteggio dei voti nell’arena di Earls Court, a Londra, il 6 giugno 1975. (Lee Wilson, Camera Press/Contrasto)
Gli scrutatori si prendono una pausa durante il conteggio delle schede a Earls Court, a Londra, il 6 giugno 1975. (Evening Standard/Getty Images)
Una tabella con i risultati parziali del referendum nell’hotel Waldorf di Londra, il quartiere generale della campagna “Keep Britain in”, il 6 giugno 1975. (Keystone/Getty Images)
Un manifesto a sostegno della permanenza del Regno Unito nella Cee. (Philippe Achache, Gamma/Contrasto)

La prima volta della Brexit

Il 5 giugno 1975 nel Regno Unito si tenne il primo referendum popolare della sua storia. La domanda a cui i britannici dovevano rispondere riguardava l’Europa: era opportuno rimanere nella Comunità economica europea (Cee)? Il Regno Unito, che non aveva aderito al Trattato di Roma del 1957, era entrato nella Cee due anni prima, il 1 gennaio 1973.

Nel 1975 vinsero gli europeisti, con il 67,2 per cento di preferenze. Tra di loro, si schierarono in favore del sì anche il primo ministro laburista Harold Wilson e la neoleader del Partito conservatore Margaret Thatcher. L’aggressiva campagna per il no all’Europa aveva rivendicato la sovranità e l’indipendenza nazionale minacciate da Bruxelles.

Il 23 giugno 2016 i britannici votano per un nuovo referendum che propone la stessa domanda: il Regno Unito deve restare nell’Unione europea? Quando nel 2014 il premier britannico conservatore David Cameron annunciò che avrebbe indetto un referendum, pur dichiarandosi contrario alla Brexit aveva ribadito il carattere “isolano” del regno: “Non ci è possibile cambiare questo sentire britannico, così come non ci è possibile prosciugare il canale della Manica”.

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