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Alien truck stop. (Peter, Sara & Tobias)
Look up as the truth lies there. Betty Campbell fa la cameriera da The Little A’Le’Inn, un ristorante e negozio di souvenir a Rachel, in Nevada. La cittadina è il centro abitato più vicino all’Area 51, una zona militare in cui secondo gli ufologi sono avvenuti dei contatti extraterrestri. (Peter, Sara & Tobias)
Charles Hall, 73 anni, Albuquerque, New Mexico. Hall è laureato in fisica e ha un master in fisica nucleare applicata. Dal 1965 al 1967 l’uomo afferma di avere vissuto extraterrestri dalle sembianze umane che chiama i “Tall Whites”. (Peter, Sara & Tobias)
Cristiani davanti al museo degli Ufo di Roswell, in New Mexico. (Peter, Sara & Tobias)
Interdimensional portal. Sirianna Kailani e Grace Rumpf vivono a Sedona, in Arizona, famosa per essere la città con più presunti avvistamenti di Ufo negli Stati Uniti. Alcuni credono che gli alieni siano attratti dal magnetismo presente nel suolo e che usino questo posto come portale interdimensionale. (Peter, Sara & Tobias)
The Very Large Array si trova nel National radio astronomy observatory ed è il radiotelescopio più avanzato del mondo. È stato usato per dall’astronomo Jerry R. Ehman mentre lavorava al progetto di ricerca di vita extraterrestre Seti negli anni settanta. Durante la ricerca The Very Large Array ha intercettato il “segnale wow!”, che lasciava intendere una provenienza esterna alla Terra e al sistema solare. (Peter, Sara & Tobias)
Planet of origin. Lyle Michel partecipa a una riunione a causa Miesha Johnston, che si definisce una terapista. Nel 1994 Johnston ha fondato lo Star family contactee group, di cui fanno parte persone che dichiarano di essere stati rapiti o essere stati in contatto con gli alieni (Peter, Sara & Tobias)
An alien spacecraft. La valigia di Frank Kimbler, assistente professore al New Mexico military institute. All’interno della valigia sono stati ritrovati dei piccoli frammenti di metallo dell’incidente di Roswell, avvenuto il 2 luglio 1947. Secondo gli ufologi, a schiantarsi non fu un pallone sonda dell’esercito statunitense bensì un Ufo. Oggi Kimbler lavora ancora per capire cosa è successo a Roswell. (Peter, Sara & Tobias)

Storie fenomenali

L’esistenza degli alieni è una materia che affascina chiunque si occupi di fantascienza. Se non si resta però entro confini della finzione di un libro o di un film, si trasforma in una speculazione circondata da miti e cospirazioni che la rendono una questione da ridicolizzare.

Le cose stanno cambiando, in un certo senso. Nel 2014 John Podesta, consigliere del presidente statunitense Barack Obama e ora capo della campagna elettorale di Hillary Clinton, ha espresso pubblicamente il suo rammarico per non essere ancora riuscito a far declassificare documenti top secret sugli Ufo. Ed Ellen Stofan, capo ricercatrice della Nasa, ha affermato che tra 20 o 30 anni avremo le prove definitive sull’esistenza di vita extraterrestre.

Tre fotografi hanno deciso di esplorare la tematica senza pregiudizi, cercando di capire il desiderio di alcuni esseri umani di avere fede in una specie di religione alternativa per cui né dio né l’uomo sono al centro dell’universo. Tobias Selnaes Markussen, Sara Galbiati e Peter Helles Eriksen hanno così intrapreso un viaggio tra il Nevada, il New Mexico e l’Arizona con spirito antropologico, per raccogliere più materiale possibile tra chi “crede” e nei luoghi che sono parte di queste storie, sospese tra mito e realtà.

Gli autori si sono conosciuti più di dieci anni fa a Copenaghen, dove hanno aperto lo studio fotografico Kompleks. Phenomena è la loro prima opera collettiva: “Abbiamo capito che lavorare insieme è molto liberatorio. Per questo Phenomena è diventato un lavoro più forte di quanto saremmo stati in grado di realizzare individualmente”. Il progetto è stato pubblicato come libro e ora è in mostra al festival Les rencontres d’Arles, fino al 25 settembre 2016.

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