×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Una marcia per la morte di Keith Scott a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Brian Blanco, Getty Images)
Un manifestante scatta una foto durante le proteste contro la morte di Keith Scott a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Brian Blanco, Getty Images)
Una manifestazione contro la violenza della polizia a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Nicholas Kamm, Afp)
Manifestanti protestano contro la morte di Keith Scott a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Brian Blanco, Getty Images)
Una manifestazione contro la morte di Keith Scott a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Jason Miczek, Reuters/Contrasto)
Un uomo si appoggia a una panchina durante gli scontri tra i manifestanti e la polizia a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Brian Blanco, Getty Images)
Una marcia per la morte di Keith Scott a Charlotte, in North Carolina, il 21 settembre 2016. (Brian Blanco, Getty Images)
Una protesta degli studenti dell’università del North Carolina a Charlotte, contro la violenza della polizia, il 21 settembre 2016. (Nicholas Kamm, Afp)
Durante una protesta a Charlotte, nel North Carolina, contro l’uccisione di Keith Lamon Scott, un afroamericano di 43 anni, da parte di un poliziotto. Le autorità hanno dichiarato lo stato d’emergenza dopo la seconda notte di scontri tra polizia e manifestanti. (Jason Miczek, Reuters/Contrasto)

La rabbia di Charlotte

Seconda notte di violenze e stato d’emergenza in North Carolina, dove l’uccisione di un afroamericano, il 20 settembre, ha fatto scattare proteste e disordini a Charlotte: un manifestante è stato ferito e ora è in condizioni critiche.

La situazione ha spinto il governatore del North Carolina, Pat McCrory, a decretare lo stato d’emergenza e inviare la guardia nazionale in città.

Le manifestazioni a Charlotte sono scoppiate dopo l’uccisione di Keith Lamont Scott, un afroamericano di 43 anni, omicidio su cui le versioni della polizia e dei familiari, oltre che di alcuni testimoni, sono discordanti.

Secondo le forze dell’ordine, Lamont è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco in un parcheggio da poliziotti che stavano cercando un’altra persona e che hanno sparato perché l’uomo si rifiutava di consegnare un’arma che aveva in pugno. Secondo parenti e amici, invece, Lamont aveva in mano un libro. “Hanno tolto il libro e l’hanno rimpiazzato con un’arma”, ha dichiarato Taheshia Williams, un residente del quartiere. “Lui era lì tutti i giorni, seduto, aspettando che il figlio scendesse dall’autobus” di ritorno dalla scuola. Brentley Vinson, l’agente che ha sparato, anche lui un afroamericano, è stato sospeso in attesa dell’esito di una inchiesta amministrativa.

Le foto sono state scattate a Charlotte il 21 settembre 2016.

pubblicità