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Le acque inquinate del fiume Daldykan vicino alla città di Noril’sk, in Russia, l’8 settembre 2016. Il colore rosso dell’acqua potrebbe essere causato dal nickel proveniente da una miniera di Noril’sk. (Afp)
Le acque del fiume Yamuna inquinate dai rifiuti chimici a New Delhi, in India, dicembre 2014. (Bernat Armangue, Ap/Lapresse)
Il fiume Buriganga a Dhaka, in Bangladesh, il 13 aprile 2016. L’inquinamento delle sue acque è causato dal piombo, il mercurio e gli altri prodotti chimici scaricati dalle fabbriche tessili della regione (Suvra Kanti Das, Zuma press/Ansa)
Il bacino Murray-Darling si trova nell’entroterra australiano e si estende per circa un settimo della superficie nazionale. Costituisce una delle più importanti aree agricole dell’Australia. L’inquinamento dell’acqua è causato soprattutto dalla siccità che colpisce la zona da dieci anni. La foto è stata scatta il 5 novembre del 2010. (Carla Gottgens, Bloomberg/Getty Images)
Il villaggio di Chamkar Mean, nella periferia di Phnom Penh, in Cambogia, il 25 marzo 2016. La siccità e il conseguente abbassamento del livello del fiume Mekong hanno provocato grandi difficoltà agli abitanti dei villaggi che sorgono vicino al fiume. (Heng Sinith, Ap/Ansa)
Sul fiume Animas vicino a Durango, in Colorado, il 7 agosto 2015. L’acqua del fiume è stata contaminata dalla fuoriuscita di rifiuti provenienti da una miniera abbandonata. (Jerry McBride, The Durango Herald/Ap/Ansa)
Una donna cerca di recuperare oggetti di materiale riciclabile, nel fiume Estero de Vitas nella periferia di Manila, nelle Filippine, da vendere al mercato, il 22 aprile 2016. (Noel Celis, Afp)
Le acque del Rio Doce, in Brasile, diventate rosse a causa del fango proveniente dal crollo una diga, novembre 2015. Il fango, attraverso il fiume, ha raggiunto l’oceano Atlantico. (Fred Loureiro, Afp)
Rifiuti galleggiano nel fiume Citarum a Cipatek, in Indonesia, l’8 novembre 2013. (Ed Wray, Getty Images)
Ragazzi nuotano nel fiume Gange, ad Allahabad, in India, luglio 2016. Il livello del fiume è aumentato in seguito alle piogge monsoniche. (Sanjay Kanojia, Afp)

Fiumi avvelenati

Il fiume Yamuna, un affluente del Gange, è diventato uno dei fiumi più inquinati al mondo: circa il 58 per cento dei rifiuti di New Delhi viene sversato in questo corso d’acqua, e lo stesso succede per gli scarichi dei prodotti delle concerie: coloranti, sostanze chimiche e altri prodotti. Le autorità cittadine stanno sperimentando la realizzazione di zone protette lungo il corso dello Yamuna, ma i livelli di inquinamento restano altissimi.

Il problema non è solo indiano. I casi di avvelenamento delle acque fluviali riguardano decine di corsi d’acqua in tutto il mondo. In Indonesia il fiume Citarum è stato definito uno dei dieci luoghi più inquinati a causa del piombo, del mercurio e di altri prodotti chimici scaricati dalle fabbriche tessili della regione: più di 35 milioni di persone dipendono dal Citarum per l’approvvigionamento di acqua, e il 60 per cento della popolazione ittica è già scomparsa. In Siberia, all’inizio di settembre, il Daldykan è diventato rosso probabilmente a causa del nickel proveniente da una miniera di Noril’sk.

Anche nelle Americhe la situazione è difficile. In Brasile il crollo di una diga, che ha travolto una miniera di ferro, ha causato l’inquinamento del Doce e una delle più gravi catastrofi ambientali nella storia del paese. E nel 2015, in Colorado, Stati Uniti, nell’Animas sono finiti incidentalmente tre milioni di galloni di scarichi pieni di arsenico, piombo e altri metalli pesanti.

Il 97 per cento dell’acqua della Terra è salata, e del restante 3 per cento la maggior parte forma il ghiacci polari. Laghi, fiumi e corsi d’acqua sotterranei rappresentano meno dell’1 per cento delle riserve, che deve fornire l’acqua potabile a tutta la popolazione mondiale. Per questo la sua difesa è sempre più necessaria.

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