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Un allenatore al Goldin metropolitan polo club di Tianjin, il 16 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Una gara tra atleti cinesi, statunitensi e britannici a Tianjin, il 17 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Derek Reid, allenatore, con i giovani giocatori cinesi che sono iscritti al programma estivo del club, a Tianjin, il 17 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Una donna con sua figlia guarda una partita al club di polo di Tianjin, il 16 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Ragazzi iscritti al programma estivo del club di polo di Tianjin, il 17 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Una pausa durante gli allenamenti a Tianjin, il 17 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Un ragazzo cinese si allena nella cavalcata, a Tianjin, il 16 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Spettatrici del club di polo a Tianjin, il 17 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Un allenamento nel club di polo di Tianjin, il 16 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)
Nelle stalle del club di polo di Tianjin, il 16 luglio. (Kevin Frayer, Getty Images)

Lo sport dei nuovi re cinesi

In Cina parallelamente all’aumento della ricchezza è cresciuto l’interesse verso il gioco del polo e verso altre attività considerate prestigiose. In varie città, tra cui Pechino e Shanghai, sono nati club e campi regolamentari per la pratica di questa attività, conosciuta come lo “sport dei re” e che sempre più famiglie benestanti scelgono per i loro figli, come un modo per rafforzare le proprie credenziali in vista dell’ammissione alle università di alto livello negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il fotografo Kevin Frayer è stato al Goldin metropolitan polo club di Tanjin, nel nordest della Cina, uno dei più grandi del paese. Qui si diventa soci solo su invito e icosti possono essere molto significativi. “Non si bada a spese”, dice Frayer. “I proprietari hanno creato strutture di livello internazionale, con i migliori allenatori, giocatori di polo esperti e cavalli eccezionali”. Naturalmente, imparare a giocare a polo richiede più del solo denaro. “Bisogna imparare ad andare a cavallo e contemporaneamente colpire una palla con una stecca di bambù. I costi sono enormi “, spiega il fotografo.

Frayer, che ha passato gli ultimi anni documentare la società cinese, è abituato alle stravaganze quando si tratta dell’elite del paese, ma è rimasto comunque sorpreso dalla vastità dell’ossessione verso il polo.

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