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Dar es Salaam, Tanzania. (Daniel Hayduk, Afp)
La ruota del London eye, Londra, Regno Unito. (Toby Melville, Reuters/Contrasto)
Nagykanizsa, Ungheria. (Gyorgy Varga, Epa/Ansa)
Gaziantep, Turchia. (Adsiz Gunebakan, Anadolu Agency/Ansa)
Fremantle, Australia. (Paul Kane, Getty Images)
Guangzhou, Cina. (Zhong Zhenbin, Anadolu Agency/Ansa)
La Valley of the gods, Utah, Stati Uniti. (Jim Lo Scalzo, Epa/Ansa)
Praga, Repubblica Ceca. (David W Cerny, Reuters/Contrasto)
L’Acropoli, Atene, Grecia. (Alkis Konstantinidis, Reuters/Contrasto)
Il cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan. (Kirill Kudryavtsev, Afp)
Petare, un sobborgo di Caracas, Venezuela. (Carlos Garcia Rawlins, Reuters/Contrasto)
Ribelli a Dael, nella provincia di Deraa, in Siria, (Alaa al Faqir, Reuters/Contrasto)
Una delle statue di Jaume Plensa in piazza Massena a Nizza, Francia. (Eric Gaillard, Reuters/Contrasto)

La superluna nel mondo

La sera del 14 novembre, migliaia di persone in ogni angolo del mondo hanno osservato il fenomeno della così detta superluna. In Spagna, in Australia, in Messico, in Venezuela e altrove è stato possibile vedere la Luna al perigeo, ovvero il punto più vicino al nostro pianeta.

Di solito il satellite dista 406mila chilometri dalla Terra, la scorsa notte invece ne distava 365mila. La Luna appariva dunque il 14 per cento più grande e il 30 per cento più luminosa del normale. L’ultima volta questo fenomeno si verificò il 26 gennaio 1948 e non si ripeterà fino al 25 novembre 2034.

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