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Via Pindemonte, ospedale psichiatrico, Palermo, 1983. (Letizia Battaglia)
Franca Rame alla palazzina Liberty, Milano, 1974. (Letizia Battaglia)
Festa del giorno dei morti. I bambini giocano con le armi. Palermo, 1986. (Letizia Battaglia)
Renato Guttuso nel suo studio, Palermo, 1985. (Letizia Battaglia)
Ilona Staller, in arte Cicciolina, nella sua casa di Roma, 1994. (Letizia Battaglia)
Via Pindemonte, ospedale psichiatrico, Palermo, 1983. (Letizia Battaglia)
Pier Paolo Pasolini al circolo Turati, 1972. (Letizia Battaglia)
L’arresto del feroce boss mafioso Leoluca Bagarella, Palermo, 1980. (Letizia Battaglia)
I due Cristi, Palermo, 1982. (Letizia Battaglia)
Josef Koudelka, amatissimo fotografo, Palermo. (Letizia Battaglia)

Letizia Battaglia, per pura passione

“Sono una persona, non sono una fotografa”: sono state queste le parole guida di Letizia Battaglia per Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi, curatori della sua retrospettiva al Maxxi di Roma, usate per ribadire la sua militanza appassionata, non solo come artista.

Letizia Battaglia (1935) è celebre per avere testimoniato con la sua fotocamera gli aspetti più cruenti e disperati della mafia e della società palermitana. Il percorso espositivo parte infatti da lì, con una mappa della sua città d’origine, a cui è legata in maniera indissolubile da un rapporto di amore e odio. Ma l’intenzione della mostra romana è di restituire una visione più articolata dell’autrice.

Dal suo primo servizio dedicato a Enza Montoro, prostituta di Palermo coinvolta in un omicidio, e pubblicato nel 1969 su L’Ora, prosegue la sua attività come fotoreporter a Milano dove entra in contatto con la tormentata situazione politica e creativa degli anni settanta: le manifestazioni della destra e della sinistra, i processi, le occupazioni, come quella della palazzina Liberty con Dario Fo e Franca Rame. Nel 1974 torna a Palermo dove documenta gli anni più drammatici nella storia della città. Con Franco Zecchin fonda il Laboratorio d’informazione fotografica per cercare di coprire il più possibile tutto quello che succede, ventiquattr’ore al giorno.

La seconda e la terza sezione della mostra si concentrano su aspetti meno noti di Letizia Battaglia. L’intensa attività editoriale con pubblicazioni di saggi e riviste indipendenti, la partecipazione politica come assessora nella giunta di Leoluca Orlando dal 1986, la passione per il teatro sperimentale che la porta a dirigere due opere.

La mostra si conclude con l’installazione Anthologia che conduce lo spettatore attraverso 120 scatti, alternando i più famosi a quelli meno visti, e con il video diretto da Franco Maresco che rende omaggio all’autrice e in particolare al suo rapporto con il tema della follia.

Letizia Battaglia. Per pura passione sarà aperta dal 24 novembre al 17 aprile 2017.

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