×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Siriani vanno via da un’area di Aleppo che era controllata dai ribelli, il 13 dicembre. (Karam al Masri, Afp)
Un soldato dell’esercito governativo sistema la bandiera siriana tra le macerie della moschea degli Omayyadi ad Aleppo, il 13 dicembre. (Omar Sanadiki, Reuters/Contrasto)
Due uomini portano via del cibo che era depositato in un magazzino dei ribelli, nel quartiere di Al Kalasseh, il 13 dicembre. (Afp)
Soldati governativi nel quartiere di Bustan al Qasr, il 13 dicembre. (Afp)
Soldati governativi tra le macerie della moschea degli Omayyadi, Aleppo, il 13 dicembre. (George Ourfalian, Afp)
Abitanti di Aleppo vanno via dalle zone che erano controllate dai ribelli, il 13 dicembre. (Abdalrhman Ismail, Reuters/Contrasto)
Due soldati delle forze governative su un carro armato vicino alla moschea degli Omayyadi, Aleppo, il 13 dicembre. (Omar Sanadiki, Reuters/Contrasto)
Gli autobus usati per trasferire i civili, il 14 dicembre. (Omar Sanadiki, Reuters/Contrasto)

La conquista di Aleppo

Da quando quattro anni fa Aleppo, principale centro industriale e finanziario della Siria, è finita sotto il controllo dell’opposizione armata al governo di Bashar al Assad, la città è stata più volte teatro di scontri sanguinosi tra le truppe siriane e i ribelli. Ieri l’esercito di Assad, con l’aiuto degli alleati russi e iraniani, ha sconfitto i ribelli e preso il controllo di tutta la città. Le Nazioni Unite hanno denunciato violazioni dei diritti umani: le forze governative hanno ucciso i civili barbaramente, entrando nelle loro case e uccidendo sul colpo uomini, donne e bambini.

Il 13 dicembre è stato raggiunto un accordo dai servizi segreti turchi e dall’esercito russo che prevede un cessate il fuoco e che in teoria permetterà ai ribelli e ai civili sotto assedio di uscire dalla città in sicurezza. Tuttavia l’evacuazione è al momento sospesa e stamattina per circa mezz’ora ci sono stati nuovi bombardamenti.

Molti abitanti di Aleppo est hanno comunque raccolto le loro cose e bruciato parte dei loro averi, preparandosi a lasciare la città. Secondo il ministero della difesa russo, nelle ultime 24 ore seimila civili e 366 combattenti hanno lasciato i quartieri che erano sotto il controllo dei ribelli, anche se il piano di evacuazione non è ancora stato messo in atto.

Le foto sono state scattate tra il 13 e il 14 dicembre 2016.

pubblicità