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Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)
Copacabana palace. (Peter Bauza)

Gli invisibili del Copacabana palace

Copacabana palace è un complesso formato da sei edifici occupati nella periferia di Rio de Janeiro, in Brasile. Rimasto incompiuto e abbandonato oltre trent’anni fa a causa di una grave crisi economica, è diventato il luogo in cui vivono oltre trecento famiglie rimaste senza casa, o che non possono permettersela.

Il nome del palazzo richiama quello di un albergo di lusso, con le finestre affacciate sulla spiaggia di Copacabana. Ma la struttura è conosciuta anche come Jambalaya, il titolo di una trasmissione televisiva brasiliana, o Carandiru, la prigione di São Paulo dove la polizia nel 1992 ha ucciso oltre cento detenuti.

Nel giugno del 2015 il fotografo tedesco Peter Bauza ha cominciato a fotografare la vita delle famiglie che ci vivono, spesso dormendo nelle loro case: “La prima volta che mi hanno visto erano molto stupite. Poi gli ho spiegato che avrei voluto raccontare le loro giornate, tra gioie e sofferenze”, ha raccontato Bauza.

Alcuni degli abitanti di Copacabana palace sono disoccupati, altri vivevano nelle favelas e sono scappati dalla violenza e dalla criminalità, o non hanno i documenti necessari per prendere una casa: “È una storia sulle persone senza fissa dimora, che fanno parte di una società nascosta”.

Il lavoro di Bauza sarà esposto nella nuova sede di Officine fotografiche a Milano, dal 15 dicembre al 17 febbraio 2017.

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