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Durante la cerimonia chiamata “Revenant” per richiamare gli spiriti dei defunti, vicino Abomay, Benin, 2015. (Lucia Perrotta)
La messa, che ha legami con il cattolicesimo, come la comunione con i semi di cola. Le messe della domenica sono due, la mattina per le donne e i bambini, e la sera per gli uomini. Chiesa sincretica di Abomey, Benin, 2016. (Lucia Perrotta)
La casa di un bokono, sacerdote, ad Abomey, Benin, 2016. La tradizione dei bokono si tramanda da padre in figlio. Alle pareti delle loro case, di solito, sono appesi i ritratti dei precedenti sacerdoti. (Lucia Perrotta)
Un momento del rituale, Ouidah, Benin, 2016. (Lucia Perrotta)
Un sacerdote cuce i cauri, piccole conchiglie bianche un tempo usate come monete, sul vudù, un dio oggetto, costruito con vari materiali naturali, a Covè, 2016. Il rituale di costruzione è tramandato di generazione in generazione. (Lucia Perrotta)
Un momento della cerimonia Kokou-Gamada, in cui i partecipanti si coprono con il corpo con del borotalco per allontanare gli spiriti maligni. La foto è stata scattata a Abomey, Benin, 2016. (Lucia Perrotta)
Un sacerdote cerca le piante che saranno usate durante una cerimonia vudù nel villaggio di Dethou, Abomey, 2016. (Lucia Perrotta)
La musica nelle cerimonie vudù ha un ruolo centrale: scandisce il ritmo dei rituali. Abomey, Benin, 2015. (Lucia Perrotta)
La cerimonia di benedizione di una strada di Ouidah, che porta al mare, 2016. (Lucia Perrotta)
Due donne aspettano la sfilata del re Dah Migan Hagla a Tindi Assanlin, Benin, 2016. Il re nei villaggi costituisce un punto di riferimento molto forte per la popolazione locale. (Lucia Perrotta)

Rituali vudù in Benin

Spesso ritenuto un fenomeno legato alla magia nera, il vudù è in realtà una religione
praticata da sessanta milioni di persone in tutto il mondo. Oltre a essere un sistema di pensiero, è anche un modo di vivere legato alla cultura, alla filosofia, al linguaggio, alla musica e alla medicina.

Alla base della religione vudù non ci sono testi sacri, ma una forte tradizione orale che si tramanda di generazione in generazione. I fedeli credono nell’esistenza di entità soprannaturali, che sono lontane e invisibili. Durante le cerimonie, i sacerdoti chiedono alle divinità, che rappresentano vari fenomeni (come la malattia, le tempeste, la giustizia o l’acqua) di intervenire nella vita quotidiana sulla Terra.

I sacerdoti che praticano il vudù possono offrire sacrifici alle divinità, come il sangue degli animali, oppure far bruciare dell’alcol sul terreno. I rituali sono sempre accompagnati anche da musica e danze.

Il Benin è l’unico stato africano in cui il vudù è riconosciuto come una delle religioni ufficiali del paese: vi aderisce l’80 per centro della popolazione e ha una struttura molto simile a quella della chiesa cattolica. Ogni anno nel paese, nel mese di gennaio, si celebra la festa nazionale che attira migliaia di turisti.

Le foto sono state scattate da Lucia Perrotta in Benin, tra il 2015 e il 2016.

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