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Algeria Il 25 febbraio è stata inaugurata la Grande moschea di Algeri ( nella foto ), la terza al mondo dopo quelle di Medina e della Mecca. Leggi ... Leggi

In Benin la crisi climatica aiuta la propaganda jihadista

Il paese è tra i più esposti alla deforestazione e alla siccità, che provocano scontri tra allevatori e agricoltori. In questo contesto difficile la propaganda estremista prende sempre più piede. Il video di Lemmi e Simoncelli. Leggi

Il ritiro militare francese dal Mali chiude un ciclo storico

Tutti i grandi interventi militari occidentali degli ultimi vent’anni sono falliti, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia al Mali. Bisogna cambiare il paradigma dei rapporti con i paesi del Sahel, ascoltando le voci delle società civili. Leggi

Il golfo di Guinea è il nuovo obiettivo dei jihadisti

L’uccisione in Benin di cinque guardie forestali e un soldato è il fatto più grave compiuto dai jihadisti a sud del Sahel. Approfittando di situazioni politiche instabili, gli estremisti islamici cercano di ampliare il territorio da loro controllato. Leggi

Più diritti per le donne

Il Benin è diventato uno dei pochi paesi africani dove l’interruzione volontaria di gravidanza è legale. Nel continente solo Sudafrica, Mozambico, Tunisia e Capo Verde... Leggi

La Francia restituisce al Benin le opere sottratte durante la colonizzazione

Il gesto di Parigi fa parte del tentativo di stabilire nuovi rapporti con il continente africano, e il percorso passa anche per queste dimostrazioni di rispetto. Leggi

Aiutare l’economia del Sahel per sconfiggere i jihadisti

Spesso il turismo è l’unica risorsa per le popolazioni locali. Vietarlo e militarizzare intere regioni servirebbe solo a inasprire lo scontro con i jihadisti. Leggi

Segni di un passato coloniale

Da sette anni Nicola Lo Calzo documenta l’eredità della schiavitù in vari paesi del mondo. Il 10 giugno presenterà il suo lavoro durante la Milano Photoweek. Leggi

Rituali vudù in Benin

Il Benin è l’unico stato africano in cui il vudù è riconosciuto come religione ufficiale, a cui aderisce l’80 per centro della popolazione. Ogni anno nel paese, nel mese di gennaio, si celebra una festa nazionale che attira migliaia di turisti. Leggi

Patrice Talon ha vinto le elezioni presidenziali in Benin.
Patrice Talon ha vinto le elezioni presidenziali in Benin. Talon, uomo d’affari di 57 anni, è il nuovo presidente del Benin. Al secondo turno delle elezioni presidenziali ha battuto il presidente uscente Lionel Zinsou con una percentuale del 65,3 per cento.
Il premier del Benin riconosce la sconfitta alle presidenziali
Il premier del Benin riconosce la sconfitta alle presidenziali. Dopo il ballottaggio di ieri, Lionel Zinsou ha fatto le congratulazioni allo sfidante, l’imprenditore Patrice Talon, ancor prima dell’annuncio dei risultati ufficiali. Talon, che secondo alcune stime ha vinto con il 64,8 per cento dei voti, ha fatto affari con il commercio di cotone.
Il Benin vota per eleggere il nuovo presidente.
Il Benin vota per eleggere il nuovo presidente. I candidati sono ben 33. Tra loro spiccano due importanti imprenditori e un ex banchiere con la doppia, francese e di questo piccolo paese dell’Africa occidentale. Previsto per il 28 febbraio, il primo turno delle elezioni è stato rinviato fino a oggi per i ritardi nella distribuzione delle schede elettorali.
Il Benin vota per eleggere il presidente

Oggi si tengono le elezioni presidenziali in Benin. I candidati sono ben 33. Tra loro spicca Lionel Zinsou, che ha lasciato in giugno la guida di un importante fondo di investimento francese per diventare premier e poi candidato del partito del presidente uscente Boni Yayi. In corsa ci sono anche due influenti uomini d’affari: Sébastien Ajavon, che ha fatto fortuna nell’agroalimentare, e Patrice Talon, grande imprenditore del cotone.

Previsto inizialmente per il 28 febbraio, il primo turno delle elezioni è stato rinviato a oggi per i ritardi nella distribuzione delle schede ai 4,7 milioni di elettori del piccolo paese dell’Africa occidentale.

Prima del voto
La festa del vudù
Nuove proteste contro la giunta militare in Burkina Faso

Il presidente ad interim del Burkina Faso Michel Kafando e i due ministri del governo di transizione presi in ostaggio nel colpo di stato del 16 settembre sono stati liberati, ma il premier Yacouba Isaac Zida è rimasto agli arresti. I militari responsabili del golpe hanno riaperto le frontiere e sedato le proteste dei cittadini che chiedono libere elezioni l’11 ottobre. Leggi

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