Pierre Haski

È un giornalista francese, tra i fondatori del sito d’informazione Rue89. Ha una rubrica quotidiana di politica internazionale su radio France Inter, pubblicata ogni mattina sul sito di Internazionale.

Pierre Haski
Perché l’Iran ha scarcerato la premio Nobel per la pace Mohammadi

Nel paese le porte del carcere non si aprono mai senza suscitare dubbi. Le ragioni della scelta di Teheran vanno cercate nelle diverse sconfitte subite nei conflitti regionali in corso. Leggi

Cos’ha portato alla legge marziale in Corea del Sud e chi l’ha fermata

Proclamata dal presidente Yoon Suk-yeol, è stata revocata poche ore dopo. La crisi nasce dalle difficoltà del leader ultraconservatore. Leggi

Uno dei colpi più duri degli Stati Uniti alla Cina in campo tecnologico

Washington ha imposto alla Cina un nuovo pacchetto di sanzioni che la priveranno dell’accesso alla tecnologia necessaria per produrre i semiconduttori per l’intelligenza artificiale. Leggi

Perché la guerra civile in Siria si è risvegliata proprio ora

La spiegazione potrebbe essere legata al conflitto scatenato da Israele in Medio Oriente, all’indebolimento di Hezbollah e dell’Iran, e a una Russia che ha altro a cui pensare. Leggi

Dopo il Libano, Siria e Iran nel mirino di Israele

Il cessate il fuoco non ferma le tensioni in Medio Oriente. Lo stato ebraico vuole eliminare il traffico di armi iraniane dal paese di Assad verso Hezbollah e impedire a Teheran di avere la bomba nucleare. In attesa dell’arrivo di Trump. Leggi

Il passo indietro di Parigi sul mandato d’arresto contro Netanyahu

Dopo aver dichiarato che avrebbe rispettato la richiesta della Corte penale internazionale, la Francia ha cambiato idea, parlando di immunità del premier israeliano. Ma in realtà in gioco c’era il cessate il fuoco in Libano. Leggi

Netanyahu accetta la tregua in Libano per continuare la guerra a Gaza

Il cessate il fuoco al nord di Israele è una buona notizia per tutti. Ma il primo ministro cerca così di guadagnare tempo per continuare a distruggere la Striscia, dove al nord è in corso una campagna di pulizia etnica. Leggi

Le elezioni in Romania sono lo specchio della crisi europea

Il successo di Călin Georgescu riflette la crisi ormai diffusa nell’Unione: quella della democrazia liberale. Un’instabilità in cui i partiti sovranisti e filorussi guadagnano terreno, all’ombra del conflitto in Ucraina. Leggi

Perché Taiwan chiede agli Stati Uniti di sostenere l’Ucraina

Secondo l’ex presidente dell’isola, Tsai Ing-wen, dare priorità a Kiev è cruciale per contenere le minacce di Russia e Cina. Sono gli aiuti militari statunitensi in Ucraina, infatti, a dissuadere Pechino da azioni aggressive. Leggi

Il mandato d’arresto è una pessima notizia per Netanyahu

La decisione della Corte penale internazionale sul primo ministro israeliano segna un momento storico: la fine dell’impunità sui crimini di guerra commessi da Israele e dai suoi dirigenti. Leggi

Da cosa nasce la nuova escalation in Ucraina

Dopo tre anni di guerra sembra che si stia avvicinando una sorta di momento della verità. A pesare è anche l’effetto Trump. Leggi

La guerra ibrida nel Baltico passa dai cavi sottomarini tranciati

Se fosse confermato che tra il 17 e il 18 novembre due cavi sono stati danneggiati da una potenza ostile, si tratterebbe di una nuova escalation in un mondo sempre più spaccato. Leggi

Il G20 prima della presidenza distruttiva di Trump

In un mondo straziato dalle guerre è ancora un’occasione in cui le potenze rivali si parlano. Ma dopo il vertice in Brasile per quanto tempo sarà ancora così? Leggi

Che segnale dà la scelta di Biden sui missili statunitensi a Kiev

Dopo molte esitazioni, il presidente statunitense ha autorizzato gli ucraini a usare i missili statunitensi a lungo raggio per colpire il territorio russo. Complicando il compito di chi scommette sulla vittoria di Putin. Leggi

L’influenza della Cina in America Latina preoccupa Washington

Con l’inaugurazione del megaporto di Chancay, in Perù, Xi Jinping mostra l’ambizione di Pechino di voler rafforzare e allargare la presenza cinese in tutta l’area, un tempo considerata il “cortile di casa” degli Stati Uniti. Leggi

I primi nomi della squadra di Trump mostrano le sue intenzioni

Il futuro presidente si prepara a ridefinire la politica degli Stati Uniti con un entourage lealista e nazionalista e un programma chiaro: meno interventismo e più pressioni strategiche ed economiche nella diplomazia internazionale. Leggi

Il ministro israeliano che vuole l’annessione della Cisgiordania

Bezalel Smotrich, ministro delle finanze di estrema destra, celebra la vittoria di Trump dicendo che nel 2025 Israele estenderà la sua sovranità sul territorio palestinese: una mossa illegale secondo il diritto internazionale. Leggi

I primi passi ideologici di Donald Trump e Elon Musk

L’alleanza con il proprietario di X, Tesla, SpaceX e Starlink e le prime nomine per il suo governo mandano un messaggio chiaro: il nuovo presidente vuole rispettare le promesse del suo programma senza fare compromessi. Leggi

Con la vittoria di Trump la fine della guerra a Gaza si allontana

Il ritiro del Qatar dal ruolo di mediatore e l’esito del voto statunitense rafforzano il legame tra Israele e Washington e l’atteggiamento oltranzista di Netanyahu, rendendo impossibile qualsiasi prospettiva di pace. Leggi

I primi effetti della vittoria di Trump in Ucraina e Medio Oriente

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si aspetta di poter portare avanti la distruzione nella Striscia di Gaza, mentre gli ucraini sanno di non avere l’appoggio totale della Casa Bianca. Così come anche gli europei. Leggi

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