×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Amsterdam, Paesi Bassi, 1968. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
California, Stati Uniti, 1956. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
Miami, Florida, Stati Uniti, 1962. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
Bratsk, Siberia, Unione Sovietica, 1967. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
Cohiba cigar with smoking fish. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
Sul set del film Gli spostati, Reno, Nevada, Stati Uniti, 1960. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
Las Vegas, Nevada, Stati Uniti, 1957. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
New York, Stati Uniti, 1989. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
André S. Solidor self portrait with Roach. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)
New York, Stati Uniti, 1955. (Elliott Erwitt, Magnum Photos)

Elliott Erwitt a colori

A Genova arriva la prima grande retrospettiva italiana dedicata alla produzione a colori di Elliott Erwitt, fotografo celebrato per le sue immagini in bianco e nero.

Erwitt (1928) ha usato il colore solo per i lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari, in cui si riconoscono comunque alcuni tratti distintivi del suo stile come l’eleganza compositiva e l’ironia. Negli ultimi anni, ha cominciato a scavare nel mezzo milione di diapositive che costituiscono il suo archivio a colori. Nonostante il tempo passato, ha scoperto che le immagini si erano conservate perfettamente.

La mostra, che si svolge a Palazzo Ducale dall’11 febbraio al 16 luglio, comprende 135 scatti, selezionati personalmente dall’autore. I progetti principali intorno a cui ruota questa produzione sono due, Kolor e The art of André S. Solidor. Il primo è un volume imponente che raccoglie in maniera retrospettiva il materiale a colori. Ci sono i ritratti alle celebrità, a cui si rivolge con empatia e occhio tagliente, esattamente il modo in cui tratta anche le persone comuni. Il secondo progetto è una divertente parodia del mondo dell’arte contemporanea, messa in atto indossando i panni del suo alter ego André S. Solidor.

pubblicità