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Foto dell’anno e primo premio nella categoria Spot news, storie. An assassination in Turkey. Mevlüt Mert Altıntaş dopo aver ucciso l’ambasciatore russo in Turchia in una galleria d’arte ad Ankara, in Turchia, il 19 dicembre 2016. (Burhan Ozbilici, The Associated Press)
Temi di attualità, singole, primo premio. Taking a stand in Baton Rouge. Ieshia Evans, 28 anni, durante le manifestazioni contro la polizia a Baton Rouge, negli Stati Uniti, il 9 luglio 2016. (Jonathan Bachman, Reuters)
General news, storie, primo premio. They are slaughtering us like animals. Una vittima della guerra alla droga lanciata dal presidente filippino Rodrigo Duterte, a Manila. (Daniel Berehulak, The New York Times)
Temi di attualità, singole, secondo premio. Migrant crossing. Un gruppo di profughi cerca di attraversare il confine tra Grecia e Macedonia, il 14 marzo 2016. (Vadim Ghirda, The Associated Press)
Vita quotidiana, singole, primo premio. Cuba on the edge of change. Un camion riporta a casa studenti e anziani dopo il passaggio del feretro di Fidel Castro nella provincia di Las Tunas, a Cuba. (Tomas Munita, The New York Times)
Temi di attualità, storie, primo premio. Standing Rock. Un uomo viene soccorso dopo aver inalato spray urticante spruzzato dalla polizia contro i manifestanti, in North Dakota. I manifestanti cercano d’impedire la costruzione di un oleodotto in una riserva dei sioux. (Amber Bracken)
Progetti a lungo termine, primo premio. Black days of Ukraine. Civili in fuga da una casa distrutta da un bombardamento a Luhanskaya, in Ucraina. (Valery Melnikov, Rossia Segodnya)
Sport, storie, primo premio. Boys will be boys. Tre giocatori della Muddy York Rfc, una squadra di rugbisti gay di Toronto. (Giovanni Capriotti)
General news, singole, secondo premio. Left alone. Una ragazza di undici anni e suo fratello di dieci, nigeriani, a bordo dell’imbarcazione di un’ong che li ha soccorsi nel mar Mediterraneo. La madre dei due ragazzi è morta nel naufragio del gommone con cui erano partiti dalla Libia. (Santi Palacios)
Persone, storie, secondo premio. Enfarinat. Durante la festa di Els enfarinats che si tiene ogni anno ad Alicante, in Spagna, il 28 dicembre. (Antonio Gibotta, Agenzia Controluce)
General news, singole, primo premio. Offensive on Mosul. Durante un’operazione delle forze speciali irachene a Mosul, in Iraq, il 2 novembre 2016. (Laurent Van der Stockt, Getty Reportage for Le Monde)
Natura, storie, primo premio. Rhino wars. Care for wild Africa è un’organizzazione che in Sudafrica si prende cura di animali feriti oppure orfani, in particolare rinoceronti, vittime di cacciatori. Uno degli ultimi animali accolti è Lulah, una cucciola la cui madre è stata uccisa e che ha un’operatrice dedicata a lei, Dorota Ladosz. (Brent Stirton, Getty Images for National Geographic Magazine)
Sport, storie, terzo premio. Adaptive athlete. Lindsay Hilton, di Halifax, in, Canada, è nata senza braccia e senza gambe. Grazie ad alcuni attrezzi modificati riesce a sollevare fino a 45 chili. Oltre al sollevamento pesi Hilton ama nuotare, giocare a calcio, a hockey e a rugby. (Darren Calabrese)
Spot news, singole, primo premio. Pakistan bomb blast. Dopo l’esplosione di una bomba davanti a un ospedale di Quetta, in Pakistan, l’8 agosto 2016. Nell’esplosione sono morte settanta persone che stavano partecipando al funerale di un avvocato ucciso poche ore prima. (Jamal Taraqai, European photo agency)
Progetti a lungo termine, secondo premio. An iranian journey. Un matrimonio a Teheran. (Hossein Fatemi, Panos Pictures)
Vita quotidiana, singole, primo premio. The silent victims of a forgotten war. All’ospedale di Kabul, in Afghanistan, Najiba tiene in braccio il nipote Shabir, di due anni, ferito da una bomba, il 29 marzo 2016. (Paula Bronstein, Time Lightbox/Pulitzer Center For Crisis Reporting)
General news, storie, terzo premio. We are not taking any prisoners. Un jihadista del gruppo Stato islamico si arrende alle milizie libiche filogovernative a Tripoli. Pochi minuti dopo lo scatto di questa foto il suo corpo è stato trovato nelle vicinanze crivellato di colpi. (Alessio Romenzi)
Persone, singole, primo premio. What Isis left behind. Maha, cinque anni, e la sua famiglia sono stati costretti a fuggire dal loro villaggio di Hawija, vicino a Mosul, in Iraq, e a rifugiarsi nel campo profughi di Debaga. (Magnus Wennman, Aftonbladet)
Natura, singole, primo premio. Caretta Caretta Trapped. Una tartaruga marina impigliata in una rete da pesca al largo di Tenerife, alle Canarie, in Spagna, l’8 giugno 2016. Molte tartarughe marine sono vittime delle reti dei pescatori lasciate senza controllo. (Francis Pérez)
Sport, singole, primo premio. Grand national steeplechase. La fantina Nina Carberry cade da cavallo durante il concorso del Grand National meeting all’ippodromo di Aintree, a Liverpool, il 9 aprile 2016. (Tom Jenkins, The Guardian)
General news, storie, secondo premio. Iraq’s battle to reclaim its cities. Una famiglia in fuga da Mosul,in Iraq. (Sergey Ponomarev, The New York Times)

I vincitori del World press photo 2017

Il 13 febbraio la giuria del World press photo, presieduta dal fotografo della Magnum Stuart Franklin, ha annunciato i vincitori della 60ª edizione del più importante premio fotogiornalistico al mondo.

La foto dell’anno è di Burhan Ozbilici, scattata ad Ankara il 19 dicembre 2016, e mostra Mevlüt Mert Altıntaş subito dopo avere assassinato l’ambasciatore russo Andrey Karlov in Turchia, durante l’inaugurazione in una galleria d’arte. La giurata e fotografa Mary F. Calvert spiega così la decisione: “È stato molto difficile ma alla fine la foto dell’anno doveva essere un’immagine esplosiva che rappresentasse veramente il clima di odio che si respira nella nostra epoca”.

La giuria ha esaminato 80.408 foto, scattate da 5.034 fotografi (45 sono quelli premiati), provenienti da 125 paesi.

Le immagini vincitrici faranno parte di una mostra itinerante che sarà esposta in 45 paesi. A Roma, la mostra si terrà al Palazzo delle esposizioni dal 28 aprile al 28 maggio 2017.

Quest’anno la fotografa giordana Tanya Habjouqa ha preso il posto della fotografa palestinese Eman Mohammed tra i giurati. Il 28 gennaio Mohammed aveva annunciato sul suo account Facebook che non avrebbe potuto far parte della giuria del premio ad Amsterdam perché “l’incertezza scatenata dall’ordine restrittivo sull’immigrazione di Donald Trump avrebbe messo a rischio il rientro dalla sua famiglia negli Stati Uniti”.

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