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Sima Anzini, al centro, è l’istruttrice del gruppo. “Voglio lavorare con le ragazze afgane perché voglio vederle migliorare come tutte le ragazze del mondo”, e aggiunge “la mia ambizione è portarle in una competizione internazionale”. La foto è del 29 gennaio. (Mohammad Ismail, Reuters/Contrasto)
Sima Azimi, 20 anni, a Kabul, il 29 gennaio. (Mohammad Ismail, Reuters/Contrasto)
La palestra dove le ragazze praticano lo shaolin a Kabul, il 25 gennaio. Per le lezioni pagano ogni mese tra i 2 e i 5 dollari, a seconda di quanto possono permettersi. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Gli allenamenti sulla neve a Kabul, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Una ragazza si allena, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Le allieve seguono i movimenti di Sima, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Nella palestra di Kabul, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Sabera Bayanne, 20, a student of the Shaolin Wushu club, practices in Kabul, il 29 gennaio. (Mohammad Ismail, Reuters/Contrasto)
Un’allieva parla al telefono durante una pausa dagli allenamenti, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)
Una ragazza si prepara agli allenamenti, il 25 gennaio. (Massoud Hossaini, Ap/Ansa)

Le arti marziali liberano le donne afgane

Intorno al 500, in un monastero buddista della provincia di Henan, in Cina, nasceva il più antico stile di arti marziali, lo shaolin-quan. Ritenuto il progenitore di tutte le altre discipline cinesi, lo shaolin si è presto diffuso in Afghanistan.

Oggi Sima Azimi, che ha imparato l’antica arte marziale in Iran, ha deciso di insegnare lo shaolin sulle colline intorno a Kabul e ha radunato intorno alla sua scuola nove ragazze, incoraggiate dall’idea di poter affrontare le molestie che subiscono quotidianamente. Le atlete, tutte di etnia hazara, si allenano spesso sulle montagne intorno alla città o in un locale finanziato da un giovane attore afgano.

Una delle prime difficoltà incontrate dalle atlete è stata la resistenza a far praticare un’attività sportiva a delle ragazze, ma la relativa maggiore libertà degli hazara ha consentito la formazione di un primo gruppo di allieve. Azimi, che ha vent’anni, racconta che all’inizio non si riuscivano neanche a trovare le spade e le uniformi regolamentari: le prime sono state state fatte arrivare da Teheran, mentre le seconde sono state confezionate su misura da un sarto afgano.

Le allieve di Azimi sono per lo più adolescenti e pagano tra i due e i cinque dollari al mese per partecipare alle lezioni, a seconda delle loro possibilità. Ma il sogno di tutte è quello di partecipare un giorno ai campionati del mondo, che si tengono in Cina.

Le foto sono state scattate da Massoud Hossaini e Mohammad Ismail tra il 25 e il 29 gennaio 2017.

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