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Un lago sulfureo nella zona di Dallol, nella Dancalia settentrionale, 23 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un minatore rompe dei blocchi di sale a Dallol, nella depressione della Dancalia, 22 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Una carovana di cammelli che trasportano sale nella depressione di Dancalia, il 22 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un operaio al lavoro vicino alla miniera di sale di Dancalia, il 22 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un lago sulfureo prosciugato a Dallol, nella depressione della Dancalia, 23 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un minatore carica dei cammelli di blocchi di sale nella depressione di Dancalia, 22 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un ramo coperto di sale a Dallol, Etiopia settentrionale, 22 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un lago sulfureo nella depressione della Dancalia, il 23 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Un uomo guida una carovana di cammelli nella depressione della Dancalia, 23 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)
Depressione della Dancalia, 23 gennaio 2017. (Carl Court, Getty Images)

Inferno di sale

Nel corno d’Africa, nel triangolo compreso tra lo stato di Gibuti e parte dell’Eritrea e dell’Etiopia, si allarga la cosiddetta depressione della Dancalia, un territorio quasi 200 metri sotto il livello del mare. Una volta sommerso dal mare, oggi è un deserto di sale dove le temperature variano dai 25 ai 50 gradi. È quindi uno dei luoghi più bassi e più caldi della Terra.

Qui, nonostante le condizioni proibitive, la popolazione afar continua il tradizionale metodo per la raccolta del sale: ogni anno ne vengono estratte a mano 1,3 milioni di tonnellate. I minatori spaccano i blocchi di sale con degli attrezzi manuali e ne fanno dei mattoni che poi caricano su asini o cammelli per portarli verso i mercati. Ogni giorno almeno tremila bestie da soma percorrono questa strada e per ognuno di loro i lavoratori devono pagare un pedaggio. Alla fine della giornata, avranno guadagnato l’equivalente di sei euro.

Le foto sono state scattate da Carl Court di Getty Images a gennaio del 2017.

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