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Ranga Joshi, 42 anni, e Minu, 14 anni, durante il loro periodo di esilio del ciclo mestruale. (Poulomi Basu)
Un bagno di purificazione dai peccati svolto dalle donne nepalesi durante il loro ciclo mestruale nel corso della festa Rishi Panchami a Kathmandu. (Poulomi Basu)
Anjali Kumari Khang ha dodici anni. “Non sono felice. Non voglio sposarmi. Spero che mio marito lavori fuori città così io posso restare a casa di mia madre”. Villaggio di Einerwa, distretto di Saptari, Nepal. (Poulomi Basu)
“Il mio nome è Tanka Thapa. Credo di avere 25 anni, ma potete dire quello che volete. Mio marito vive in India e sono almeno due anni che non lo vedo”. Tanka dorme in un foro nel muro nei giorni del suo ciclo mestruale. Basti, Achham, Nepal, 2016. (Poulomi Basu)
Dhana Devi Majhli, 29 anni, attraversa una foresta perché non le è permesso usare il bagno della sua casa durante i giorni del ciclo mestruale, Nepal, 2016. (Poulomi Basu)
Un goth, un rifugio in cui vivono le donne nepalesi durante il loro ciclo mestruale. (Poulomi Basu)
Saraswati, 16 anni, con suo figlio appena nato, in una stanza buia dove resteranno per quindici giorni. Saraswati non si può lavare e deve cucinare in quei pochi metri in cui dorme il suo bambino. Dopo la sua permanenza in quella stanza ha cominciato a soffrire di disturbi da stress. Nepal 2016. (Poulomi Basu)
Devi Ram Dhamala è un guaritore, ha 59 anni. I guaritori praticano dei rituali sulle donne che si ammalano nei giorni in cui hanno le mestruazioni o in altri periodi, credendo che siano possedute dallo spirito del diavolo. Distretto di Surkhet, Nepal. (Poulomi Basu)
Saraswati, 16 anni, dopo un esaurimento nervoso provocato dai periodi di esilio, Nepal, 2016. (Poulomi Basu)
Dhana Devi, 40 anni, è un’operatrice sociale. Nella foto sta seguendo il rituale d’esilio imposto durante i giorni di ciclo mestruale, Basti, Achham, Nepal, 2016. (Poulomi Basu)

L’esilio delle donne nepalesi

Il Chhaupadi è una tradizione diffusa in alcune parti del Nepal occidentale per cui le donne, durante il periodo del loro ciclo mestruale, sono costrette a vivere una sorta di esilio. Secondo una superstizione che ha origini nella tradizione induista, il loro sangue, in quel periodo del mese, è considerato impuro.

Sebbene nel 2005 la corte suprema abbia dichiarato questa pratica illegale, in alcune zone del paese, come i distretti di Surkhet e Achham, è ancora osservata.

La fotografa Poulomi Basu nel 2013 ha cominciato il progetto Blood speaks: a ritual of exile, in cui ha raccontato la vita di alcune di queste donne nel periodo in cui vengono allontanate dalla loro quotidianità e costrette a vivere lontano dalle famiglie.

In quei giorni le donne non possono ricevere visite, mangiare insieme ad altre persone, né usare le fonti d’acqua comuni. Alcune di loro sono state aggredite sessualmente e altre hanno rischiato di morire a causa del freddo, ha raccontato Basu. “È un modo per continuare a vivere le mestruazioni come un tabù e un’arma per umiliare e sottomettere le donne”.

Il progetto di Basu è diventato un libro e ha vinto il FotoEvidence book award, concorso che premia i migliori progetti dedicati alle ingiustizie sociali.

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