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Forest #6, 2011. (Yan Wang Preston)
Lavoratori impacchettano i manghi per proteggerli dai parassiti vicino a Batangas, Filippine, 2016. (Guilhem Alandry)
Casey and Rowdy horse training, 71 ranch, Deeth, Nevada, 2012. (Lucas Foglia)
Il distretto finanziario di Shanghai, in Cina, 2012. (Ryan Koopmans)
Abitanti di Gaibandha, in Bangladesh, si rifugiano vicino alla diga di Fulchori dopo che i monsoni hanno distrutto le loro case. (KM Asad)
La miniera di Gaewern, abbandonata dal 1970, nel nord del Galles. La foto fa parte della serie Bastard countryside, 2014. (Robin Friend)
Tanga, Tanzania, 2015. Un ragazzo si scatta una foto nel Raskazone swimming club. L’acqua del fiume Zigi rischia di essere contaminata dal mercurio a causa dell’estrazione illegale di oro nella zona. (Ian McNaught Davis)
Owens lake #3, Owens valley, California, 2016. Il prosciugamento del lago Owen. (James Porschen)
The North Fork Hotchkiss, Colorado, 2012. Il lavoro è ispirato all’infanzia del fotografo, cresciuto in una comunitù rurale del Colorado. (Davis Bailey)
Garden of earthly delights, Issaquah, Washington, 2010. (Eric Tomberlin)

Un premio per un futuro sostenibile

L’8 marzo alla Somerset house di Londra sono stati annunciati i vincitori della terza edizione del Syngenta photography award. La multinazionale svizzera che produce prodotti per l’agricoltura ha scelto di creare questo premio nel 2012 per esplorare i problemi globali legati all’ambiente tramite la fotografia.

Il tema di questa edizione è stato crescere-preservare, e i premi sono assegnati da una giuria internazionale presieduta dallo scrittore e fotografo William A. Ewing.

Il vincitore della categoria professionisti è la fotografa sino-britannica Yan Wang Preston che si aggiudica il primo premio per il progetto a lungo termine Forest. Preston ha vinto 15mila dollari più altri 25mila in forma d’investimento per portare avanti il suo progetto. La fotografa esplora la relazione tra natura e urbanizzazione, concentrando il suo lavoro sulle foreste urbane della Cina, dedicandosi alla conservazione delle aree ecologiche cinesi minacciate da un avanzamento urbano incessante.

Il secondo premio è stato assegnato al fotografo statunitense Lucas Foglia, che con il suo progetto Frontcountry racconta le aree meno popolate degli Stati Uniti. Le zone rurali del Montana, Nevada, New Mexico, Texas e Wyoming sono al centro del suo lavoro. Il terzo premio è stato vinto da Claudia Jaguaribe, per il progetto The library series che si concentra sulla foresta pluviale in Brasile.

Per la categoria Open, dedicata ai fotografi non professionisti e studenti, il vincitore è l’irlandese Kenneth O’Halloran con la foto Rice farmer, che descrive la produzione di riso in Togo.

La fotografia, spiega la multinazionale, gioca un ruolo vitale per esprimere nuovi modi di affrontare i cambiamenti globali, interessando e sensibilizzando un pubblico molto vasto. Le foto premiate saranno in mostra alla Somerset house fino al 28 marzo.

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