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Mocoa, 3 aprile 2017. (Luis Robayo, Afp)
Sopravvissuti raccolgono alcuni oggetti personali tra le macerie delle loro case a Mocoa, il 2 aprile 2017. (Fernando Vergara, Ap/Ansa)
Una vista aerea della montagna da cui è partita la valanga che ha causato alluvioni e frane a Mocoa, in Colombia, tra il 1 e il 2 aprile. (Jaime Saldarriaga, Reuters/Contrasto)
Alcuni edifici distrutti dalla frana a Mocoa, il 3 aprile 2017. (Luis Robayo, Afp)
Uomini trasportano oggetti personali recuperai dalle macerie delle loro case distrutte dalla frana a Mocoa, il 2 aprile 2017. (Luis Robayo, Afp)
Tra le macerie e i detriti trasportati dal fiume Mocoa che ha esondato a causa delle forti piogge, il 2 aprile 2017. (Luis Robayo, Afp)
Alcuni edifici distrutti dalla frana a Mocoa, il 3 aprile 2017. (Jaime Saldarriaga, Reuters/Contrasto)
Al cimitero di Mocoa, il 3 aprile 2017, dove sono stati sepolti i corpi delle vittime della frana. (Luis Robay0, Afp)
Mocoa, il 2 aprile 2017. (Luis Robayo, Afp)

Stato di emergenza in Colombia

Il governo colombiano ha dichiarato lo stato di emergenza economica, sociale e ambientale nella città meridionale di Mocoa, per facilitare i soccorsi e la ricostruzione dopo la valanga di fango che nella notte tra il 1 e il 2 aprile ha sommerso la regione, causando almeno 273 morti e centinaia di feriti.

Il bilancio delle vittime è stato confermato dal presidente Juan Manuel Santos al termine di un consiglio dei ministri, durante il quale ha anche nominato il ministro della difesa, Luis Carlos Villegas, responsabile della ricostruzione. La valanga, causata dalle forti piogge che hanno alzato il livello del fiume Mocoa e di tre affluenti, ha travolto il capoluogo del dipartimento di Putumay, lasciando sotto acque e fango 17 dei 40 distretti e colpendo circa 45mila persone. “È stato deciso di avviare la costruzione di un acquedotto e di un ospedale, e sono stati stanziati 40 miliardi di pesos (circa 16 milioni di euro) per l’assistenza umanitaria”, ha detto Santos, che dopo il disastro ha visitato la città per tre volte.

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