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Abitanti di Schöneberg insultano i partecipanti a una manifestazione, 1981. (Christian Schulz)
Jane Birkin, 1988. (Christian Schulz)
Una manifestazione contro la visita del presidente statunitense Ronald Reagan, 1982. (Christian Schulz)
Dagmar Stenschke, soprannominata Sunshine, 1982. (Christian Schulz)
Punk, 1982. (Christian Schulz)
Ralf e Mücke, 1981. (Christian Schulz)
Martin-Luther-Straße a Schöneberg, 1981. (Christian Schulz)
Punk a Kreuzberg, 1982. (Christian Schulz)

Berlino Ovest in bianco e nero

Negli anni ottanta Berlino Ovest era considerata come uno spazio di libertà rispetto a Berlino Est, ed era diventata la destinazione preferita da artisti e bohémien e soprattutto un luogo simbolico in un mondo diviso in due dalle ideologie.

Il fotografo tedesco Christian Schulz (1961) ha documentato lo spirito di questa parte della città nelle sue espressioni più diverse. Segue i concerti punk, le performance di teatro d’avanguardia, i festival cinematografici e le manifestazioni o semplicemente gira nelle strade di quartieri come Kreuzberg e Schöneberg. Tra gli eventi e i momenti più disparati il fotografo è attirato soprattutto dagli individui, colti in un contesto politico e sociale di transizione, che si concluderà con la riunificazione e la fine della guerra fredda.

“Le foto in bianco e nero di Christian Schulz sono storie affascinanti”, racconta il gallerista Marc Barbey. “In maniera informale, quasi casuale, riesce a cogliere l’essenza di un momento, con una narrazione efficace. A noi non resta che immergerci in questi momenti e conoscere le persone che hanno vissuto quell’epoca”.

Il lavoro di Schulz è in mostra fino al 26 maggio alla Collection Regard di Berlino ed è pubblicato nel volume Die wilden Achtziger.

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