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La riproduzione del David di Michelangelo esposta all’entrata del museo del kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Nella sezione dedicata alla religione nel museo del kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
La sezione del kitsch rom nel museo di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Nel museo del kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Cristian Lica, il fondatore del museo del kitsch di Bucarest, posa in una delle sale, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
L’ala del museo dedicata al personaggio di Dracula, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Durante il tour per i giornalisti al museo del kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Museo del kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)
Alcune prime pagine del settimanale Dracula(attualmente chiuso) al museo di kitsch di Bucarest, il 4 maggio 2017. (Vadim Ghirda, Ap/Ansa)

Il trionfo del kitsch 

Il 5 maggio è stato inaugurato a Bucarest, in Romania, il museo del kitsch. All’entrata, i visitatori sono accolti da una riproduzione della statua del David di Michelangelo che al collo porta una catena d’oro alla quale è appeso il simbolo del dollaro americano.

“Il kitsch è una forma di espressione. È un’arte fallita”, ha commentato il proprietario del museo Cristian Lica, ex pubblicitario, che ha passato gli ultimi vent’anni a collezionare oggetti eccentrici e pacchiani. Le esposizioni si dividono in varie sezioni: il kitsch contemporaneo, il kitsch comunista, il kitsch rom, il kitsch dei preti ortodossi e il kitsch di Dracula.

L’obiettivo degli oggetti in mostra è anche quello di stimolare una riflessione critica e allo stesso tempo ironica sulla cultura romena di oggi: “Con la fine del regime comunista, il paese è stato invaso dal kitsch. Non so come ne usciremo”, ha commentato Sorin Balancescu, uno tra i primi visitatori del museo.

Le foto sono state scattate da Vadim Ghirda dell’Associated Press il 4 maggio 2017.

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