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Nomadic America. (Kitra Cahana, Per gentile concessione di Fabrica Canada)
Welcome to Vörland. (Reed Young, Per gentile concessione di Fabrica Stati Uniti)
The beautiful gene. (Marina Rosso, Per gentile concessione di Fabrica Italia)
The middle-distance. (Olivia Arthur, Magnum photos/Per gentile concessione di Fabrica Regno Unito)
The ninth floor. (Jessica Dimmock, Per gentile concessione di Fabrica Stati Uniti)
Beijing. (Chen Jiaojiao e Peng Yangyun, Per gentile concessione di Fabrica Cina)
Formations. (Aleksey Kondratyev, Per gentile concessione di Fabrica Stati Uniti e Kyrgyzstan)
Hermitage. (Margo Ovcharenko, Per gentile concessione di Fabrica Russia)
Lingering ghosts. (Sam Ivin, Per gentile concessione di Fabrica Regno Unito)

La bottega degli artisti

“Fabrica non è propriamente una scuola e, in fondo, è confortante avere difficoltà a trovare una giusta definizione. Un laboratorio? Un centro di ricerca? Una bottega d’arte”, scrive Christian Caujolle nel catalogo della mostra Up to now. Fabrica photography, in corso a Reggio Emilia.

Dal 1994, artisti da tutto il mondo si sono formati o hanno collaborato con Fabrica, che negli anni ha esplorato molti stili fotografici: da quello documentario al fotogiornalismo, dalle campagne di comunicazione ai progetti più autoriali.

L’esposizione a Reggio Emilia, organizzata nell’ambito del festival Fotografia europea 2017, presenta un’ampia selezione di lavori realizzati in più di vent’anni di ricerca. Trentasette fotografi e più di cento opere: dai ritratti agli albini di Pieter Hugo al lavoro sulla bulimia di Laia Abril (A bad day), fino a Oil will never end, il progetto sulle fonti energetiche del nostro pianeta di Lorenzo Vitturi.

La mostra durerà fino al 9 luglio 2017.

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