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Una barca sulla costa del lago d’Aral, fuori del villaggio di Karateren, a sudovest del Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Erali Serimbetov, nato nel 1961, fuori della sia casa nel villaggio di Karateren, a sudovest del Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Una fabbrica per la selezione del pesce nel villaggio di Bogen, Kazakistan, giugno 2017. Bogen, abitato da circa mille persone, è un ex villaggio di pescatori. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Studenti davanti a un edificio scolastico di nuova costruzione nel villaggio di Bogen, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Villaggio di Zhalanash, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Una barca abbandonata sulla costa del lago d’Aral vicino al villaggio di Akespe in cui vivono quasi 250 persone, Kazakistan, giugno 2017. Un tempo era un villaggio di pescatori. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Una donna prepara una bevanda tradizionale a base di latte di cammello nella sua impresa di famiglia a Bogen, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Villaggio di Karateren, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Pescatori sul lago d’Aral, fuori del villaggio Karateren, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)
Villaggio di Karateren, Kazakistan, giugno 2017. (Shamil Zhumatov, Reuters/Contrasto)

Un nuovo inizio per il lago d’Aral

Quello che un tempo era il quarto lago più grande del mondo, l’Aral, incastonato tra il Kazakistan e l’Uzbekistan, è oggi quasi del tutto scomparso a causa di una serie di disastri ambientali.

A partire dagli anni quaranta, l’ex Unione Sovietica deviò i due fiumi principali che lo alimentavano, il Syr Darya e l’Amu Darya, per realizzare un sistema d’irrigazione che aumentasse la produzione di cotone. La costa, nei decenni successivi, cominciò a ritirarsi sempre di più, con una media di tre metri all’anno, spiega Sagnai Zhurimbetov, un pescatore che ha lavorato nel lago per 56 anni. “Abbiamo dovuto cercare altri laghi in Kazakistan”, aggiunge.

Alcuni di loro hanno cominciato ad allevare animali, altri hanno lasciato tutto. Ma la maggior parte del terreno, coperta da una crosta salata bianca, ha reso le coltivazioni molto difficili.

Negli anni novanta, quando l’Unione Sovietica è crollata, l’Aral si è diviso in diversi specchi d’acqua più piccoli e il Kazakistan si è concentrato sul recupero della parte settentrionale del lago, che si trova completamente all’interno del suo territorio. È stata costruita una diga, completata nel 2005, che nel corso di dieci anni ha aumentato la varietà del pesce, ridando vita all’economia della regione. Il ritorno della pesca commerciale ha anche creato posti di lavoro negli stabilimenti in cui il pesce viene ordinato e congelato.

Le foto sono state scattate da Shamil Zhumatov dell’agenzia Reuters nel giugno del 2017.

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