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Hulk, dalla serie Supersonas, 2011. (Juan Pablo Echeverrí, Per gentile concessione dell'artista)
Bambuco, Colombia, 1977. (Vicki Ospina, Per gentile concessione dell'artista)
Two wrestlers, Bogotà, Colombia, 1956. (Manuel H., Per gentile concessione dell'artista)
Evelyn, La Palmera, Santiago del Cile, dalla serie Il pomo d’Adamo, 1983. (Paz Errázuriz, Per gentile concessione della galleria Afa)
PolyMarchs, Messico, dalla serie Las noches del reventón, 1985. (Armando Cristeto, Per gentile concessione dell'artista)
Colombian orchids, 1941. (Luis F. Osorio)
Colombian street photograph, anni ottanta. (Anonimo)
Black Demon, dalla serie Lutteurs du ring, 2002‐2003. (Paz Errázuriz, Per gentile concessione dell'artista)
Herbarium of artificial plants, 2002-2016. (Alberto Baraya, Per gentile concessione dell'artista)
Senza titolo (Sara Hernández Franco), dalla serie Internos, Messico, 1997. (Carlos Somonte, Per gentile concessione dell'artista)

Arles latinoamericana

Il 3 luglio apre Les Rencontres d’Arles, il festival francese di fotografia giunto alla 48ª edizione. Con circa quaranta mostre, la rassegna si conferma come un osservatorio d’eccellenza sulla fotografia contemporanea, creando dei percorsi tra gli autori più recenti e quelli storici, e suggerendo relazioni inaspettate.

Tra i focus dedicati a diverse tematiche, i curatori hanno scelto di concentrarsi anche sulla fotografia sudamericana con la sezione Latina!, suddivisa in quattro mostre. Le immagini di Urban impulses provengono dalla collezione di Leticia e Stanislas Poniatowski e cercano di ricostruire gli immaginari delle città del continente, in cui confliggono la tradizione, l’eredità coloniale e le aspirazioni di una società di mercato.

La fotografa cilena Paz Errázuriz (1944) è invece al centro di una mostra specifica in cui si ripercorre la sua carriera cominciata da autodidatta sotto la dittatura di Augusto Pinochet. Prediligendo lo stile documentario, Errázuriz ha sempre sfidato i tabù imposti dall’assenza di libertà e democrazia.

Le due mostre La vuelta e The cow and the orchid si concentrano sulla Colombia per creare un percorso che attraversa i generi e le generazioni, restituendo la complessità e la ricchezza della produzione fotografica di questo paese.

Tutte le mostre resteranno aperte fino al 24 settembre 2017.

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