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Madia. Catania, Sicilia, novembre 2015. (Daniel Castro Garcia)
Sudanesi giocano a carte. Calais, Francia, novembre 2015. (Daniel Castro Garcia)
Aly Gadiaga “Gucci”. Catania, Sicilia, novembre 2015. (Daniel Castro Garcia)
Durante il concorso di gruppi di ballo scolastici di Slavyansk e Krematorsk, a Slavyansk, Ucraina, aprile 2015. Anni fa Slavyansk diventò una roccaforte di ribelli armati filorussi e da qui la guerra cominciò a tutti gli effetti. Nel luglio 2014 l’esercito ucraino ha riconquistato la città che, sebbene la vita sia tornata alla normalità, resta divisa tra i simpatizzanti di Kiev e quelli della Russia. (Justyna Mielnikiewicz)
Amina Okuyeva nell’appartamento che condivide con sua madre e suo figlio a Odessa, Ucraina, luglio 2015. Amina era a Maidan dal dicembre 2014 come medico volontario. A quel tempo suo marito era in prigione con l’accusa di aver tentato di uccidere il presidente russo Putin. Dopo la rivoluzione Euromaidan, è stato scarcerato e insieme ad Amina è entrato nel battaglione internazionale di volontari per la pace a sostegno dell’Ucraina nella lotta contro l’insurrezione filorussa. (Justyna Mielnikiewicz)
In un autobus durante le festività natalizie, qualche giorno prima delle elezioni presidenziali anticipate a Tbilisi, Georgia, dicembre 2008. (Justyna Mielnikiewicz)
La scimmia che ha indovinato i miei pensieri e non le sono piaciuti. (Luis Cobelo)
Avvolta nella plastica, aspettando di volare. (Luis Cobelo)
Il ragazzo nell’acqua mentre abbandona il suo corpo. (Luis Cobelo)
Trovando pesci dorati ovunque. (Luis Cobelo)

Tre fotografi a Cortona

Dal 13 luglio torna il festival di fotografia Cortona on the move, con un programma ricco di mostre, incontri e workshop che si svolgeranno in luoghi storici della cittadina toscana.

Tra le mostre di quest’anno c’è Foreigner di Daniel Castro Garcia, progetto con cui ha documentato per due anni gli arrivi dei migranti nelle zone europee che vanno dai Balcani a Calais. Il fotografo britannico ha scelto di raccontare le storie individuali delle persone incontrate in questo lungo viaggio, evitando i sensazionalismi. Con Foreigner, che è diventato un libro, Castro Garcia ha vinto l’International photography award della rivista British Journal of Photography e ricevuto un sostegno economico dall’agenzia Magnum per continuare il progetto.

The meaning of a nation - Russia and its neighbours: Georgia and Ukraine è il lavoro di Justyna Mielnikiewicz esposto al festival. La fotografa polacca (1973) racconta il difficile percorso di distacco dalla Russia che hanno affrontato la Georgia e l’Ucraina. Dopo il crollo dell’Urss questi due paesi hanno infatti cercato di non rimanere nella sfera di influenza sovietica, una scelta pagata con due conflitti, nel 2008 e nel 2014, e ancora non risolti del tutto. Mielnikiewicz si concentra su aspetti della vita quotidiana e sui simboli e le ricostruzioni storiche che queste terre usano per costruire un’identità nazionale.

Con Zurumbático, Luis Cobelo (1970) realizza un omaggio personale a Cent’anni di solitudine, il libro di Gabriel García Márquez uscito nel 1967. Carico della suggestione data dall’aggettivo spagnolo zurumbático, che racchiude un senso di stupore misto a confusione, Cobelo ha viaggiato nel nord della Colombia, dove nacque Márquez e anche la sua opera, e costruisce un lavoro ricco di fantasia, realtà e mistero. Ma per il fotografo il romanzo è solo un punto di partenza per comprendere cosa significa essere latinoamericano e accorgersi che “le cose sono come sono, non esiste alcun realismo magico”.

Il festival propone molte altre mostre (aperte fino al 1 ottobre), tra cui la grande retrospettiva della statunitense Donna Ferrato.

Il vincitore del premio Happiness on the move 2017 è stato Pierfrancesco Celada con il progetto Instagram pier, Hong Kong.

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