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Banchi di tonno rosso provenienti dall’oceano si avvicinano alla tonnara. Portoscuso, Sardegna, 23 giugno 2015. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Porto Paglia, Sardegna, 18 maggio 2017. (Francesco Zizola, Noor)
Preparazione delle tonnare di Capo Altano e di Porto Paglia, Sardegna, 10 aprile 2017. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Portoscuso, Sardegna, 18 giugno 2016. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Porto Paglia, Sardegna, 26 giugno 2017. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Capo Altano, Sardegna, 9 giugno 2017. (Francesco Zizola, Noor)
Un esemplare di tonno rosso appena pescato. Sardegna, giugno 2016. (Francesco Zizola, Noor)
La posa delle ancore nella tonnara di Porto Paglia, Sardegna, 9 aprile 2017. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Portoscuso, Sardegna, 8 giugno 2016. (Francesco Zizola, Noor)
Tonnara di Porto Paglia, Sardegna, 3 giugno 2016. (Francesco Zizola, Noor)

Sulle barche dei tonnaroti

“Ogni anno, alla fine della primavera, enormi esemplari di tonno migrano dall’oceano Atlantico verso le acque più calde del Mediterraneo. Questi pesci sono catturati e caricati sulle barche dai tonnaroti, ultimi testimoni di una pesca in grado di rispettare il ciclo della vita marina”, scrive Francesco Zizola in occasione della mostra Sale, sudore, sangue all’Exma di Cagliari.

L’esposizione fa parte del più ampio progetto Hybris, che indaga sui limiti dell’uomo rispetto alla natura. Le foto di Zizola sono state scattate tra Portoscuso e Porto Paglia, in Sardegna, negli ultimi cinque anni, e raccontano l’antico metodo di pesca del tonno rosso, che rischia di scomparire soprattutto a causa della pesca industriale. Sono luoghi dove ancora esiste il rito della mattanza: “Un’antica pratica di pesca che è anche una forma di resistenza all’industria internazionale che non prende in considerazione le tradizioni e l’ambiente”, spiega ancora Zizola.

La mostra, curata da Deanna Richardson durerà fino al 17 settembre 2017.

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