×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Porto, 1995. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Álvaro Siza)
Porto, 1995. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Gabriele Basilico)
Porto, 1995. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Gabriele Basilico)
Matosinhos, 1996. (Álvaro Siza)
Matosinhos, 1996. (Gabriele Basilico)

Non c’è spazio senza luce

“Gabriele Basilico non era mai stato in Portogallo e aveva paura di viaggiare in aereo”, racconta Tereza Siza, sorella dell’architetto portoghese Álvaro Siza. Era il 1994. Basilico (1944-2013) e Álvaro Siza (1933) avevano discusso dell’idea di raccontare una città nei suoi diversi aspetti, attraverso i loro sguardi e stili differenti.

La prima occasione si presentò nel 1996 quando, grazie al sostegno dell’assessorato alla cultura della città di Matosinhos, cominciarono un lavoro per documentare le trasformazioni della città.

Il loro lavoro è stato raccolto nel libro Matosinhos. Non c’è spazio né architettura senza luce (Corsiero editore) e comprende quaranta fotografie scattate da Gabriele Basilico e dieci disegni su carta realizzati da Siza.

pubblicità