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Una coltivazione di mais ogm. Van Buren, Stati Uniti, 2013. (Mathieu Asselin)
Le medicine prescritte e assunte da Kelly L. Derricks. Kelly è la figlia di un veterano della guerra del Vietnam, che è stato esposto agli effetti dell’agente arancio (agent Orange). (Mathieu Asselin)
Thuy`Linh, 21 anni. Vittima di terza generazione degli effetti dell’agente arancio. È nata senza braccia a causa di una malformazione genetica. Al momento è alla ricerca di un lavoro. È stata ricoverata in una clinica dai 3 ai 18 anni. (Mathieu Asselin)
Cartolina del 1936 che ritrae un’ex fabbrica Monsanto ad Anniston, Alabama. (Mathieu Asselin)
La città di Sauget è stata fondata nel 1926 ed è nota come Monsanto City. A Sauget fu costruito il più grande impianto produttivo di Pcb, (policlorobifenili), un composto chimico cancerogeno. (Mathieu Asselin)
Heather Bowser mostra una fotografia del padre. Bill Morris ha combattuto nella guerra del Vietnam. È morto l’11 marzo 1998. (Mathieu Asselin)
Welcome to Monsanto. (Mathieu Asselin)
Un serpente senza testa in un’area contaminata. (Mathieu Asselin)
Il fiume Poca, affluente del Kamawha, il più grande bacino di acque interne della West Virginia, contaminato da rifiuti tossici provenienti dalle discariche. (Mathieu Asselin)
Semi ogm. (Mathieu Asselin)

Monsanto: un’indagine fotografica

Per cinque anni il fotografo franco-venezuelano Mathieu Asselin ha documentato le attività della Mosanto, la multinazionale statunitense specializzata in biotecnologie agrarie. Viaggiando tra il Vietnam e gli Stati Uniti, Asselin ha realizzato un’indagine che ricostruisce la storia del gigante dei pesticidi e delle sementi ogm attraverso ritratti, foto di paesaggio, still life e materiali d’archivio.

Le foto di questo lavoro sono state raccolte nel libro Monsanto: a photographic investigation e dal 4 novembre al 12 gennaio 2018saranno esposte a Spazio Labo’ a Bologna.

Asselin ha esaminato articoli di giornale, sentenze e filmati e ha parlato con testimoni, concentrandosi su date e fatti con cui ha mostrato il passato e il presente della multinazionale. Un altro aspetto del suo lavoro ha riguardato le strategie di comunicazione e propaganda dell’azienda.

“La mostra è anche un modo per riflettere su come la nuova fotografia documentaria stia diventando un’alternativa alla comunicazione di massa che siamo abituati a fruire”, spiega il curatore Sergio Valenzuela Escobedo. Il percorso espositivo è stato organizzato per raccontare l’evoluzione del lavoro di Asselin che sin dall’inizio è stato pensato per diventare un libro.

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