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Nuotatore sott’acqua, Esztergom, Ungheria, 1917. (André Kertész)
Budapest, 1915. (André Kertész)
Burlesque dancer (Satyric dancer), Parigi, 1926. (André Kertész)
Lo studio di Mondrian, Parigi, 1926. (André Kertész)
L’ombra della torre Eiffel, Parigi, 1929. (André Kertész)
Elisabeth e io, 1931. (André Kertész)
Gli occhiali e la pipa di Mondrian, Parigi, 1926. (André Kertész)
Champs-Élysées, Parigi, 1929 (André Kertész)
Washington square, 9 gennaio 1954. (André Kertész)
Lost cloud, New York, 1937. (André Kertész)

André Kertész allo specchio

André Kertész è stato uno dei pionieri della fotografia del ventesimo secolo. È conosciuto soprattutto per la sua abilità creativa, le composizioni originali e le prospettive uniche sulla realtà che fotografava. Il fotografo francese Henri Cartier-Bresson lo considerava uno dei suoi maestri.

Una grande mostra al museo Foam di Amsterdam ospita quasi duecento immagini: dai primi lavori realizzati da Kertész in Ungheria (1912-1925), il suo paese d’origine, a quelle scattate a Parigi (1925-1936), dove ha vissuto per quasi cinquant’anni. Fino a quelle risalenti al periodo trascorso a New York (1936-1985), che corrisponde alla fase in cui ebbe il maggior riconoscimento per le sue opere. Kertész osservava le città, i bar e i parchi, o semplicemente quello che succedeva fuori della finestra del suo appartamento. E poi ritraeva i suoi amici artisti, le vetrine dei negozi, i manifesti le ombre, i bambini: semplici oggetti e persone, ma attraverso punti di vista insoliti.

Nel 1984, un anno prima della sua morte, Kertész lasciò il suo archivio – che comprende centomila negativi e migliaia di lettere e documenti personali – al ministero francese della cultura. La mostra ad Amsterdam, intitolata Mirroring life, presenta duecento foto tratte da questo archivio, di cui molte in bianco e nero, ma anche alcune serie a colori.

La mostra, organizzata in collaborazione con il museo Jeu de Paume di Parigi e il ministero francese della cultura, durerà fino al 10 gennaio 2018.

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