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Flowers XXXIb, 2015. (Christopher Broadbent)
Ball, top & leaf, 2014. (Christopher Broadbent)
Alu bowl & cloth, 2017. (Christopher Broadbent)
Egg-cup & Jug, 2015. (Christopher Broadbent)
Symphoricarpos, 2017. (Christopher Broadbent)
Spikes anvil & cloth, 2017. (Christopher Broadbent)
Steel blocks 2, 2014. (Christopher Broadbent)
Vieille maison. (Eugène Atget, Collezione Trevisan)
Palma Mar. (Collezione Trevisan)
American prospects. (Joel Sternfeld, Collezione Trevisan)

Tra nature morte e collezioni private

La galleria del Cembalo a Roma ospita due mostre che dialogano tra loro.
Nature morte di Christopher Broadbent e Indizi, una serie di opere del collezionista italiano Mario Trevisan. L’obiettivo è quello di riflettere sul rapporto tra la fotografia e tre grandi temi della storia dell’arte: figura, paesaggio e natura morta.

Christopher Broadbent ha lavorato molti anni come fotografo pubblicitario per la televisione. Nel 2000 ha deciso di dedicarsi a una dimensione privata e intima, per approfondire il tema dello still life che aveva già seguito nel corso della sua carriera. “A differenza di quanto accade frequentemente nell’opera di molti fotografi, nel caso di Christopher Broadbent non esiste discontinuità di visione tra la produzione pubblicitaria e quella privata”, dicono i curatori.

“Uso la penombra di una stanza vuota per suggerire il tempo sospeso in attesa di un intervento o di una conclusione. Ho adottato una gabbia metrica in uso da secoli per la natura morta: struttura ortogonale, luce dalla finestra per un disegno in chiaroscuro, piani prospettici orizzontali marcati per mettere le cose a portata di mano dell’osservatore, ha spiegato Broadbent.

Le opere collezionate in oltre 25 anni da Mario Trevisan sono invece quelle di protagonisti della fotografia internazionale, dalle origini ai grandi maestri del novecento.

Le mostre saranno esposte dal 25 novembre al 3 febbraio 2018.

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