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Una madre veglia sul figlio. Darfur, Sudan, 2003. (James Nachtwey, Contrasto)
Ramallah, Cisgiordania, 2000. In una delle prime manifestazioni della seconda Intifada palestinese, i dimostranti lanciano pietre e molotov contro i soldati, che sparano munizioni vere e proiettili di gomma, a volte letali. (James Nachtwey, Contrasto)
Migranti al confine con la Macedonia, 2016. (James Nachtwey, Contrasto)
World Trade Center, New York, 2001. (James Nachtwey, Contrasto)
Mostar, Bosnia ed Erzegovina, 1993. La battaglia per il controllo di Mostar è avvenuta di casa in casa, di stanza in stanza, tra vicini. Una camera da letto è diventata un campo di battaglia. (James Nachtwey, Contrasto)

La memoria di James Nachtwey

Curata da Roberto Koch e dallo stesso James Nachtwey, Memoria è la prima mostra antologica sul lavoro di James Nachtwey. Divisa in diciassette sezioni, ospita duecento immagini tratte dai reportage più significativi realizzati nei suoi trentacinque anni di carriera.

Dal genocidio in Ruanda nel 1994 all’attacco delle Torri Gemelle nel 2001, fino ai flussi migratori verso l’Europa. “Il mio punto di vista nelle storie che racconto è quello delle persone che le stanno vivendo e che ne soffrono le conseguenze”, spiega Nachtwey. “Nel breve periodo la documentazione visiva può diventare un elemento essenziale nel processo di cambiamento. Mentre sul lungo è un modo per studiare la storia e, nel migliore dei casi, imparare una lezione da quei fatti”, aggiunge.

La mostra, ospitata a Palazzo Reale, a Milano, si svolgerà dal 1 dicembre al 4 marzo 2018.

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