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Mimì Schiagno, 1952-1960. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Ritratto di Carlo Mollino attraverso il piano in cristallo della mensola d’ingresso in casa Miller, Torino, 1936. (Italo Cremona, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Casa Devalle, Torino 1939-1940. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Scalpo, 1936-1939. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
La società ippica torinese da corso Dante, fotomontaggio, 1941. (Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Prototipo in legno delle posate disegnate per la Reed & Burton, 1950. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Ritratto (senza titolo), 1956-1962. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Stazione-albergo al lago Nero, Sauze d’Oulx, Torino, 1947. (Carlo Mollino)
Ritratto (senza titolo), senza data. (Carlo Mollino, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)
Carlo Mollino in aereo, 1950-1960. (Autore sconosciuto, Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino)

L’occhio magico di Carlo Mollino

Carlo Mollino (1905-1973) ha vissuto dedicandosi alle sue ossessioni. Oltre che architetto e designer, è stato pilota di aeroplani e di auto da corsa, scrittore e fotografo. Sin da giovane riservò alla fotografia un posto privilegiato, utilizzandola sia come mezzo espressivo, sia come strumento di documentazione e archiviazione del suo lavoro.

Negli ultimi anni della sua vita, verso il 1963, cominciò a usare una macchina Polaroid con cui ritraeva le sue modelle, spesso nude. In ogni immagine c’era una sua fantasia, di cui concepiva ogni dettaglio: dalla posizione della modella al set.

La mostra L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973 – allestita negli spazi di Camera, a Torino – attraversa l’intera produzione fotografica di Mollino, in un percorso di oltre 500 immagini tratte dall’archivio del Politecnico di Torino.

Curata da Francesco Zanot, è suddivisa in quattro sezioni. In Mille case sono raccolte le immagini sul tema dell’abitare: oltre alle immagini degli edifici, compaiono gli still life di oggetti domestici, i ritratti ambientati negli interni che lui stesso progettava e gli appunti che prendeva in viaggio. La seconda sezione, Fantasie di un quotidiano impossibile, è dedicata alle ispirazioni surrealiste presenti nelle foto di Mollino; Mistica dell’acrobazia è dedicata al tema della velocità, del volo e del movimento. L’ultima sezione, che comprende 180 foto, è dedicata al tema del corpo e della posa, con ritratti femminili e di sciatori.

La mostra a Torino durerà fino al 13 maggio 2018.

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