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Commissionato per Grés. Parigi, 1984. (Frank Horvat)
Incontro sterile, Tokyo, 1963. (Frank Horvat)
Judy Dent per Vogue, Londra, 1960. (Frank Horvat)
Cappello di Givenchy, Parigi, 1958. (Frank Horvat)
Il Cairo, 1962. (Frank Horvat)
Metropolitana di New York all’ora di punta, 1982. (Frank Horvat)
Quai du Louvre, Parigi, 1955. (Frank Horvat)
Milano, 1950. (Frank Horvat)
Parigi, 1974. (Frank Horvat)
Per Harper’s Bazaar. Djerba, Tunisia, 1965. (Frank Horvat)

Le chiavi di lettura di Frank Horvat

I Musei reali di Torino ospitano la mostra Frank Horvat, storia di un fotografo. Curata da Horvat stesso, presenta più di duecento immagini realizzate dagli anni cinquanta a oggi e altre trenta foto che provengono dalla sua collezione privata – tra cui alcune di Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau – e che saranno esposte per la prima volta.

Horvat ha costruito un percorso espositivo diviso in quindici chiavi di lettura che corrispondono ad altrettante sezioni. Tra queste: Luce, Condizione umana, Tempo sospeso e Voyeur. “L’eclettismo non è sempre stato un vantaggio per me: alcuni hanno messo in dubbio la sincerità del mio impegno, altri hanno trovato che le mie foto erano poco riconoscibili. Questo mi ha spinto a ripercorrere la mia opera per cercarvi un denominatore comune. Ne ho trovati quindici e li ho chiamati chiavi”, spiega Horvat.

Le immagini esposte raccontano anche lo stile del fotografo come nel caso del suo rapporto con il mondo della moda, in cui ha portato grandi innovazioni, per esempio fotografando le modelle per la strada e senza trucco.

La mostra a Torino durerà fino al 20 maggio.

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