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Broccoli, 2017. (Izumi Miyazaki)
Friends. (Izumi Miyazaki)
Gravitation. (Izumi Miyazaki)
Energy, 2017. (Izumi Miyazaki)
Nigiri. (Izumi Miyazaki)
Papillon, 2016. (Izumi Miyazaki)
Tomato. (Izumi Miyazaki)
Potato. (Izumi Miyazaki)
Measure, 2016. (Izumi Miyazaki)
Sharpness, 2017. (Izumi Miyazaki)
Stand in. (Izumi Miyazaki)

I mondi bizzarri di Izumi Miyazaki

La fotografa giapponese Izumi Miyazaki trasforma oggetti e scene di vita quotidiana in autoritratti ironici, surreali, a volte macabri. Nonostante il suo volto da bambola, con lo sguardo fisso che non trasmette alcuna emozione, le situazioni che costruisce sono coinvolgenti e toccanti. “Non penso che le mie foto mostrino la mia personalità, o se lo fanno non me ne rendo conto. Scatto autoritratti e sono la modella di me stessa, ma vedo questa modella come un’altra persona”, spiega Miyazaki.

La giovane artista crea dei collage, a volte clonando la sua immagine, per condurre lo spettatore in strani mondi. Dice di non voler trasmettere alcun messaggio, ma di riflettere sulla cultura giapponese, di cui a volte prende in giro gli stereotipi. “Come figlia unica forse sono cresciuta un po’ in solitudine, ma oggi quando realizzo le mie foto e poi le guardo non mi sento sola”.

Tra le sue fonti d’ispirazione ci sono il pittore belga René Magritte, la fotografa statunitense Alex Prager e l’artista giapponese Miwa Yanagi, oltre alle serie tv e alle riviste di moda. Miyazaki ha cominciato a scattare con la macchina fotografica della madre quando era al liceo.

Oggi il suo blog su Tumblr, aperto nel 2012, è seguito da migliaia di persone. Le sue foto sono esposte a Parigi alla galleria Bergonzo first floor fino al 30 aprile, e dal 14 aprile a Kyoto nell’ambito del Kyotographie, il festival di fotografia della città giapponese.

Le foto di Miyazaki sono pubblicate su Internazionale 1250, in edicola dal 6 aprile 2018.

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