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Aspens, Northern New Mexico, 1958. (Ansel Adams)
Poplar Avenue, Srinagar, Kashmir, from the end, 1864. (Samuel Bourne)
Hakkoda #2, 2009. (Tokihiro Sato, Courtesy Leslie Tonkonow Artworks + Projects)
Poplars, Lake George, 1932. (Alfred Stieglitz, Georgia O’Keeffe Foundation)
Rimon (melograno), 2011. (Tal Shochat)
Ingegneri reali sulla riva destra del fiume Moyie, guardando verso ovest, 1860 circa.
Mele in decomposizione, dalla serie What has been gathered will disperse, 2004. (Mark Edwards)
Coppice, King’s wood, 1994. (Gerhard Stromberg)
Foresta di Fontainbleau (Bas-Bréau), 1852. (Gustave Le Gray)
#274-5 dalla serie Sequester, 2011. (Awoiska van der Molen)

Gli alberi della fotografia

Fino al 22 aprile il Victoria & Albert museum di Londra ospita la mostra Into the woods: trees in photography, che celebra il significato degli alberi attraverso il lavoro di grandi fotografi del passato e del presente. Molte delle immagini esposte fanno parte della collezione permanente del museo, mentre altre sono state acquisite di recente dalla Royal photographic society.

“Gli alberi sono da sempre un soggetto amato dai fotografi. Il loro ciclo di vita, legato alle stagioni, offre un’ampia possibilità visiva: sono più scarni in inverno e più rigogliosi in estate”, dice il curatore Martin Barnes. “Gli elementi principali della fotografia, tra cui la luce e il tempo, si rispecchiano bene nella vita degli alberi, che spesso rappresentano intere regioni e culture”.

Da Ansel Adams a Agnes Warburg, da Tokihiro Satō a Simone Nieweg, la mostra presenta immagini più classiche e altre più sperimentali, che permettono di percepire le emozioni e i pensieri del fotografo che li ha ritratti.

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