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Le riprese della serie tv Li a’la Se’er (il prezzo più alto), Egitto, aprile 2017. (Andrea e Magda)
Rawabi, a venti chilometri da Ramallah, Palestina, gennaio 2013. Una famiglia guarda un video in 3d sulla costruzione della città di Rawabi, che potrebbe ospitare tra le 25mila e le 40mila persone. (Andrea e Magda)
The palestinian dream. (Andrea e Magda)
Un resort abbandonato a Taba, Sinai, luglio 2014. (Andrea e Magda)
Un manifesto mostra come saranno le strade della futura città di Rawabi, in Palestina, gennaio 2017. (Andrea e Magda)
Durante le riprese della serie tv Wahet Al Gheroub (oasi del tramonto), Egitto, aprile 2017. (Andrea e Magda)
La costruzione di nuovi uffici a Nablus, Cisgiordania, gennaio 2013. (Andrea e Magda)
La ricostruzione delle scenografie dei racconti di “Le mille e una notte”, Sharm el Sheikh, gennaio 2015. (Andrea e Magda)
Una famiglia che si è appena trasferita a Rawabi, Palestina, dicembre 2015. (Andrea e Magda)
Il centro commerciale più grande del Sinai a Sharm el Sheikh, gennaio 2015. (Andrea e Magda)

Un altro Medio Oriente

Horizons occupés è il titolo della retrospettiva dedicata ai fotografi Andrea e Magda presentata alla decima edizione del festival ImageSingulières in corso a Sète, in Francia, fino al 27 maggio.

La mostra presenta i lavori che il fotografo e la fotografa hanno realizzato “sui non luoghi e le utopie del mondo globalizzato” in Medio Oriente negli ultimi otto anni.

Si comincia con Palestinian dream, in cui hanno scelto di offrire una visione del territorio palestinese lontana dalla guerra e dai campi profughi, mostrando le trasformazioni nei paesaggi delle città più grandi, come Ramallah e Betlemme, influenzate dagli investimenti internazionali. In Sinai park hanno mostrato le conseguenze del turismo di massa nella penisola del Sinai, in Egitto, mentre in Arabian tales, il loro ultimo lavoro – che sarà esposto dall’11 maggio a Parigi nella mostra della collezione della Fondation des Treilles – hanno raccontato il mondo delle serie tv libanesi, siriane, giordane ed egiziane.

La mostra a Sète ospita anche un’anteprima del loro nuovo progetto: Rawabi, birth of a utopia, che ha al centro una città creata da un miliardario palestinese sul modello delle colonie israeliane. Gli autori seguono questa storia dal 2012, e il lavoro sarà esposto al SI Fest, il festival di fotografia di Savignano sul Rubicone, il prossimo settembre.

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